Ma il nostro mare è realmente così pulito? Prima parte

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Ma il nostro mare è realmente così pulito? Prima parte

Un paio di settimane fa mi sono trovato in una situazione particolare e molto spiacevole. Intorno a mezzogiorno, esco di casa grondante di sudore,deciso a fare un tuffo rigenerante prima di pranzo. Abito a Marina di Camerota,nei pressi della piazzetta San Domenico e di solito a quell’ora mi tuffo da una scogliera in zona Punta, in paese diciamo “sott’ a don Aulindo”. Ebbene,arrivo sul luogo e vedo ciò che purtroppo ho visto altre volte. Ci sono delle persone che osservano il mare con evidente disprezzo, disgusto direi. Avvicinandomi noto che l’acqua del mare è svilita da pezzetti di colore marroncino e da uno strato di sozzume indefinito. Indubbiamente, insieme a ciò che non si capisce bene cosa sia, ci sono escrementi. E’ merda, l’ho vista con i miei occhi.

Da quel giorno ho deciso di fare in modo di capire e di far capire, almeno a grandi linee, com’è possibile che accada una cosa del genere, quali altre situazioni del genere si verificano, quali sono le fonti di possibile inquinamento del nostro mare,quali sono le responsabilità, quali sono le misure adottate per evitare che si verifichino cose di tale gravità,quali sono quelle ancora  non adottate , quali quelle assolutamente necessarie . Insomma, di fare un po’ chiarezza e ordine per cercare di intendere l’entità e la complessità del problema.
Innanzitutto,partire dal fatto innegabile che la questione esiste. Ho visto con i miei occhi escrementi in mare, da anni vedo spesso e volentieri galleggiare,nelle prime ore del pomeriggio sulla distesa marina della zona di Mingardo- e non solo – quella che talvolta ci si ostina a chiamare “normale schiumetta”, ho visto pezzi di plastica, pannolini,  chiazze di considerevole estensione di colore marrone, ho sentito sulla pelle, immergendomi nel mare innegabilmente sporco dei pomeriggi di luglio davanti alla spiaggia di Lentiscelle, quella brutta sensazione di oleosità che ti rimane addosso. Quella “oleosità” confermata a volte guardando la superficie dell’acqua in controluce. Ovviamente ho visto tante altre volte un mare limpido, cristallino e l’ho sentito fresco ,rigenerante. Ma una cosa non esclude l’altra, ed ho sentito troppe volte le scuse più improbabili per nascondere delle imbarazzanti evidenze ,i tentativi di occultare  pateticamente, soprattutto ai turisti, i casi in cui il mare era chiaramente sporco, a volte pure di merda.

Vorrei cominciare questo mio tentativo esplicativo da alcune voci raccolte sulla questione, da alcune testimonianze dirette fornite da persone che lavorano da anni sulle spiaggie di Marina di Camerota.
Francesco Cusati,da otto anni bagnino in uno stabilimento balneare nella zona di Mingardo mi dice: ” Di solito al mattino l’acqua è pulita,limpida. Verso l’ora di pranzo spesso comincia a sporcarsi ,soprattutto poi nelle prime ore pomeridiane. E’ evidente quella schiumetta dubbia che tu conosci bene, avendo lavorato in questa zona . E poi può capitare che arrivano materiali e oggetti vari, buste, assorbenti, carte , pezzi di legno.”  Quando gli chiedo che idea si è fatto della provenienza delle sporcizie varie, mi elenca le ipotesi che da sempre sono le più gettonate nel discorrere quotidiano tra compaesani, lontani dagli orecchi indiscreti dei turisti .  ” Abbiamo una condotta sottomarina che scarica il prodotto fogniario direttamente a mare, senza un depuratore a monte. E poi tutti i campeggi e i villaggi, come smaltiscono i liquami? Penso proprio che una parte di quegli scarichi arrivi a mare. E ancora : gli scarichi delle imbarcazioni , anche se a mio avviso influiscono  in misura minore rispetto alla condotta.” 

Anche Antonio Infantini, che pure lavora su quel litorale da diversi anni, conferma le “brutte presenze pomeridiane” nel mare di quella zona, aggiungendo degli aneddoti ed impressioni significative. Ritiene anch’egli che la mancanza di un depuratore è grave, che ora più che mai è indispensabile, visto pure il grande e selvaggio aumento di edificazioni e ,dunque, di nuovi scarichi. E’ convinto che la condotta sottomarina è insufficiente,vecchia, troppo corta e quasi mai sottoposta a controlli, per cui c’è la possibilità di rotture e perdite . In un pomeriggio d’inizio agosto mi dice:
” Tre o quattro giorni fa ho visto grosse chiazze di colore marroncino galleggiare abbastanza vicino alla riva. Sono passato in canoa lì vicino, un vero schifo. Io penso che quando si vedono escrementi si tratta di scarichi di imbarcazioni.Qualche anno fa arrivarono in prossimità  della riva dei  pezzi di escrementi ossidati, ancora intatti. Probabilmente erano rimasti fermi a contatto con dei metalli,in qualche deposito; fatto sta che rimase in mare una lunghissima lingua di escrementi galleggianti. Arrivava fino alla spiaggia del Black Marlin Club. Noi della CAB ( l’associazione degli operatori del litorale) denunciammo l’accaduto alla forestale. Non si mosse nulla, nessuno si preoccupò di fornirci delle spiegazioni. Tutto dorme, tutto tace.”  Sulle denuncie fatte dalla CAB, mi dà la conferma pure Raffaele Esposito, presidente dell’ associazione:  ” Abbiamo inoltrato diversi esposti su episodi riguardanti sporcizia in mare . L’ ultimo nel 2005: denunciammo una situazione del genere al Parco Nazionale, che girò il tutto alla Guardia Forestale . Ci furono 2 indagini,una della forestale e una del NOE ( nucleo operativo ecologico ); non so a cosa portarono quelle indagini, so solo che il NOE si preoccupò in primo luogo di controllare la regolarità dei bagni chimici negli stabilimenti balneari. Ma gli stabilimenti hanno sempre certificato gli svuotamenti, ci sono i registri che lo testimoniano. Le fonti di sporcizia sono altre. Comunque ci tengo a sottolineare che per quanto riguarda il nostro mare, si può parlare di episodiche situazioni di sporcizia, non di inquinamento”  A riguardo Francesco Cusati mi riferisce : “Nella maggior parte dei casi in cui abbiamo contattato le autorità competenti, queste si dimostrano pressochè impotenti sulla questione delle robaccie in mare, rimangono sul vago, non dimostrano di conoscerne le cause. Una volta un rappresentante delle autorità è stato in grado di definire delle enormi chiazze marroni galleggianti come “inquinamento naturale”.  E magari qualche operatore non denuncia per paura di una maggiore rigidità durante i controlli sulle proprie  aree in concessione ” .
Ancora occhi che hanno visto e vedono. Domenico Infantini, bagnino sulla spiaggia di Capogrosso da sempre,  il 9 agosto mi comunica: ” Stamattina in mare c’era una grossa chiazza di colore marroncino, chiaramente proveniente da scarichi di imbarcazioni, scarichi di bagni chimici misti a “sostanze oliose”.
Di solito l’acqua è pulita e limpida. Ogni tanto capitano cose come quella di stamattina, oppure arrivano pezzi di calcare di colore bianco, a mio avviso provenienti dal depuratore malfunzionante del comune di Palinuro.” Sull’ eventuale apporto inquinante di strutture turistiche, villaggi , campeggi e residence, Domenico e Lorenzo Pironti , un suo collega e mio caro amico, hanno un’ idea chiara , vicina a quella che si sente spesso in una discussione tra compaesani, lontana dai turisti, che assolutamente  non devono sapere. Parole che abbiamo pronunciato un po tutti, almeno una volta:
” Secondo noi i villaggi che adottano dei sistemi di smaltimento totalmente in linea con le leggi sono veramente pochi. “

Il quadro della situazione comincia ad apparire serio e complesso.
Prima di aggiungere altri pezzi al puzzle della comprensione, inserisco qui sotto le fotografie scattate da Maria Antonietta Mazzeo a fine maggio, dalla spiaggia di Capogrosso.

Chiazze giallo-marroncine in mare.

 

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