Camerota, Leo disposto a fare la quaglia per il bene comune

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Camerota, Leo disposto a fare la quaglia per il bene comune

Ci sono quelli che saltano come quaglie in cambio di qualcosa, ci sono quelli che dicono, come fa Francesco Leo, neo assessore di Camerota, che gli piace fare la quaglia se questa è una condizione per  “ lavorare effettivamente per il comune di Camerota e non per altri”.

Le vicende che si consumano in politica nelle migliori delle ipotesi sono quelle che matematicamente non hanno prodotto benefici, quelle che potrebbero rappresentare il peggio per la collettività in termini di efficacia, programmazione del futuro, organizzazione, costi, quelle che, per i motivi suindicati, non si vede l’ora che spariscano dalla scena politica per sempre. Se a questo si aggiunge il peso incisivo di uno scenario come quello che descrive l’attuale assessore con delega ai Lavori pubblici e Società portuali, Francesco Leo: “di un tradimento perpetrato da parte di ex amministratori e parte dell’opposizione, da subito dopo la conclusione delle elezioni amministrative, quando si andò a ricostruire mano a mano, qualcosa di preesistente ( si intende l’ex amministrazione Troccoli), nelle persone di Antonio Romano, Antonio Troccoli, Alfonso Esposito & company’, è automatico il mio distacco politico da questo modo di fare politica e soprattutto della politica intesa in quel senso avvenuto molto tempo prima”.

Ora come si dimostra di ‘lavorare effettivamente per il comune di Camerota’ con le deleghe ai Lavori pubblici e Società portuali?

“Per esempio con una cosa dimenticata in un cassetto e dove non c’era neanche una delibera di incarico, per quanto riguarda le Linee area. Un bando di gara che scadeva il 7 di maggio, per la riqualificazione e la fruizione dei castelli di Camerota e di Licusati, per il quale siamo riusciti a presentare nei termini la progettazione preliminare e a fare voti sia alla Provincia per la prima grigliatura, e alla Regione Campania per il finanziamento. Un altro esempio è il Piano di utilizzo portuale, fermo da novembre scorso, facendo del porto una terra di nessuno. Il Comune inizierà ad incassare, sarebbe la prima volta, attraverso circa 50 domande pervenute dai diportisti, per l’utilizzo degli ormeggi di competenza diretta del Comune, oltretutto si regolamenteranno spazi che fino ad oggi non avevano un criterio, e che già ho saputo direttamente, farà piacere in primis ai pescatori. Ci sarà per il porto un progetto per la riqualificazione della parte inerente gli uffici della Circomare di Camerota, dal locale degli anziani fino al cantiere nautico di Martuscelli, per un importo di duemilioni e 650mila euro, che deve essere cofinanziato dal Ministero dei trasporti. Questo progetto servirà anche a potenziare la Circomare che potrà diventare ‘Locamare’, come meriterebbe Camerota. In contemporanea ho dato mandato per un altro progetto che dovrebbe avere dei fondi in percentuale al tonnellaggio della piccola e grande pesca, di un milione e 250mila euro, che si divide in 2 settori: il settore edilizio e quello delle infrastrutture. Delocalizzazione della pompa di benzina sul molo, che toglie posti barca, riqualificazione e risistemazione del cantiere nautico, un nuovo bacino di alaggio”.
 
Poi c’è la buona notizia del metrò del mare che potrà attraccare al porto di Marina di Camerota. Lo stesso assessore Leo ha sondato tutto il fondale del porto, facendo una vera e propria griglia topografica con i vari risultati, che porterà a Napoli martedì 31 maggio. La zona che sarà destinata all’attracco del Metrò è sul molo di sottoflutto, dove non ci sarà bisogno di piattaforma (quella precedente ancorata al molo di sovra flutto si è depauperata) e dove c’è un canale con una profondità media  dai 4 metri e mezzo ai 3 metri e sessanta di fondale. 

La lunga storia del carroponte, segna un punto a favore di questo nuovo assetto dell’amministrazione Bortone durante il Consiglio comunale, che ha ricevuto con la sola astensione del consigliere Laino, l’ok per chiudere il suo capitolo a breve.
Per il momento si procederà all’alienazione del bene, il Comune chiederà preventivi sul suo valore, e opterà per farlo prelevare in permuta, incluso lo smontaggio che ha un costo orientativo di 30mila euro e il trasporto. Volendo essere ottimisti, fra preventivi e base d’asta per la vendita del carroponte, passeranno ancora tre mesi per liberare il porto e il paesaggio dalla sua impattante presenza di 200 tonnellate che tutte le macchine fotografiche evitano e che gli ha reso solo disprezzo da parte dei visitatori, dei turisti e dei cittadini di Camerota.

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