Le case in Campania valgono di meno, ecco perché

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Le case in Campania valgono di meno, ecco perché

Il valore complessivo delle abitazioni in Campania ammonta a 535,4 miliardi di euro e risulta il più alto rispetto al perimetro delle regioni Obiettivo. Se alle abitazioni si aggiungono anche le pertinenze, in Campania si raggiunge il tetto di 549,4 miliardi di euro (valore complessivo residenziale). Case e pertinenze incidono per il 2,5% sul totale del patrimonio complessivo immobiliare (residenziale) diffuso in tutto il Paese. I dati (aggiornati al 31.12.2012) – estrapolati dal Centro studi Ance Salerno – sono contenuti nello studio realizzato dall’Agenzia delle Entrate e dal dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, in cui è analizzata la distribuzione della proprietà e del patrimonio immobiliare sul territorio nazionale, in relazione alle caratteristiche socio-demografiche ed economiche dei proprietari. In linea generale, se si considera che ad ogni abitazione principale corrisponde una famiglia, il 76,6% delle famiglie risulta risiedere in abitazioni di loro proprietà. Questo dato è sensibilmente più elevato al Sud (82,1%) e prossimo al dato nazionale al Nord (74,5%), mentre è più basso nelle regioni del Centro (72,8%).

«Lo scenario che emerge dai dati dello studio Agenzia delle Entrate-MISE pone in rilievo – dichiara il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – un serio depauperamento del valore medio delle abitazioni in Campania: mentre in Italia tra il 2012 ed il 2011 il parco residenziale ha subito un calo delle valutazioni pari al -1,8%, nella nostra regione lo stesso indicatore si è contratto del 3,2%. Come, pure, va sottolineato che il valore medio unitario a m2 (1.600 €) in Campania è calato del 3,7% a fronte di un calo medio in Italia del 2,2%. Bastano questi rilievi statistici – continua Lombardi – per rendersi conto di come si sia indebolito dal punto di vista patrimoniale il parco residenziale in Campania con gravissime ripercussioni sulle famiglie e sulle imprese».

«È evidente – conclude Lombardi – che occorre una immediata ripartenza degli investimenti pubblici per ridare ossigeno all’intera filiera edile che si ritrova con un deficit patrimoniale insostenibile. Occorre un piano strategico di rilancio del comparto che tenga conto di una visione complessiva rispetto alle problematiche delle aziende colpite contemporaneamente su due fronti: da un lato il prolungato calo della domanda di nuove abitazioni; dall’altro il ridimensionamento in valore dei propri asset proprietari».

La Campania Nel merito del calcolo degli spazi residenziali, in Campania la superficie complessiva delle abitazioni è di 334,7 milioni di m2. La superficie media di un’abitazione è pari a 119,2 m2. Se si scende nel dettaglio della media di m2 per abitante, si configura un’area domestica di 58 m2; mentre la superficie media per ogni singola famiglia è di 155,2 m2. Dal punto di vista della valutazione patrimoniale, il valore medio unitario a m2 delle abitazioni in Campania è di 1.600 euro. Se si analizza, invece, il valore medio delle abitazioni, esso è pari a 190.626 euro. Va segnalato – sottolineano gli analisti del Centro Studi ANCE Salerno – che sia la quotazione per m2 che il valore complessivo medio delle abitazioni in Campania risultano superiori alla media Italia (1.560 euro come valore medio unitario a m2; 181.071 euro come valore medio delle abitazioni). Va, inoltre, aggiunto che nella comparazione 2012/2011 in Campania il valore medio a m2 è diminuito del 3,7% e il valore medio delle abitazioni del 3,2%. Una contrazione sensibilmente più alta di quella registratasi a livello nazionale: -2,2% valore medio a m2; -1,8%  valore medio abitazione.

Le regioni Obiettivo Valori sostanzialmente più bassi si individuano nelle valutazioni relative alle altre regioni Obiettivo. Il valore complessivo residenziale in Sicilia è pari a 362,3 miliardi; in Puglia a 305,2 miliardi ed in Calabria a 118,9 miliardi. La superficie complessiva delle abitazioni è di 350,7 milioni di m2 in Sicilia; 256,7 mln in Puglia e 149,9 mln in Calabria. La superficie media di un’abitazione è di 112,9 m2 in Puglia, 111,7 m2 in Sicilia; 110,8 m2 in Calabria. La superficie media per abitante è di 76,6 m2 in Calabria; 70,2 in Sicilia e 63,4 in Puglia. La superficie media per famiglia è di 187,9 m2 in Calabria; 172,6 m2 in Sicilia e 162,7 m2 in Puglia. Va segnalato che in tutte le regioni Obiettivo tranne che in Campania (119,2 m2) la superficie media per abitazioni è inferiore alla media Italia: 116,1 m2. Mentre sotto il profilo della superficie media per abitante Campania e Puglia risultano sotto la media Italia (67 m2), Calabria (76,6 m2) e Sicilia (70,2 m2), invece, si posizionano al di sopra. Quando, poi, si valuta la superficie media per famiglia, tutte le regioni Obiettivo risultano in una fascia superiore alla media Italia (154,4 m2).
Dal punto di vista patrimoniale, il valore medio unitario a m2 delle abitazioni in Calabria (777 €/m2), Puglia (1.142 €/m2) e Sicilia (1.004 €/m2) è inferiore alla media Italia (1.560 €/m2), a differenza della Campania dove è più alto (1.600 €/m2). Su versante del valore medio delle abitazioni in tutte le regioni Obiettivo, Campania esclusa (190.626 €), è inferiore alla media Italia (181.071 €): Calabria (86.099 €); Puglia (128.988 €); Sicilia (112.106 €). La variazione del valore medio unitario in Calabria (-2.8%); Puglia (-2,2%); e Sicilia (-2,9%) è stata pari  o superiore alla media Italia (-2,2%). Nel caso, invece, del valore medio delle abitazioni, solo la Puglia (-1,6%) ha contenuto il deprezzamento sotto la media Italia (-1,8%). Calabria (-1,9%); Campania (-3,2%); Sicilia (-2,5%) hanno, invece, subito un trend negativo superiore alla media Italia (-1,8%).

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