“Magari Domani” di Angelo Faraca: un libro senza traiettorie, fatto di spruzzi d’anima

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“Magari Domani” di Angelo Faraca: un libro senza traiettorie, fatto di spruzzi d’anima

Edito dalla Pellegrini Editori, “Magari Domani”, pubblicato nel gennaio 2011, esce dalla penna di un giovane che ha vissuto la sua adolescenza ad Ascea Marina e che si è spostato in diverse regioni d’Italia per studio e lavoro: Angelo Faraca.

D: Come nasce l’idea di questo libro?
R: In realtà ho iniziato a scrivere dieci anni fa e quando per la prima volta decisi di imprimere su un foglio di carta i miei pensieri non immaginavo che i miei stati d’animo, le miei aspettative, i miei sogni, un giorno avrebbero potuto dar vita ad un libro. Tutto, poi, si è delineato naturalmente e lentamente  e così a gennaio, proprio dopo dieci anni,  la mia idea si è materializzata. Quando ho iniziato a lavorare a questo progetto, ho capito e ho deciso che esso doveva diventare realtà alla soglia dei miei trenta anni, per chiudere un cerchio e immortale quel periodo che vede ogni essere umano soggetto a continue trasformazioni, quel periodo che dall’adolescenza ti porta ad essere un uomo, quel periodo durante il quale si studia, si piange e si ride, si sceglie, si cambia, ci si interroga, si lotta…

Il testo, diviso in due parti (nella prima è narrato un incontro immaginario tra un giovane e un giornalista, nella seconda è possibile assaporare una conflazione di frammenti sparsi, spaccati di vita vissuta), traspira dell’anima del suo autore.

La nascita di un amore, un incontro, un bacio, un viaggio, una dedica, un SMS, un libro, un ricordo, le gioie e i dolori… è da qui che nasce l’ispirazione e così le parole si susseguono e prendono forma, si plasmano le emozioni e il lettore è catapultato in un viaggio durante il quale è quasi impossibile non immedesimarsi, con il quale l’autore intende scorticare gli animi.

È il resoconto consapevole, accettato e mai negato di ciò che si è stati. È una pellicola, da poco impressa, fatta di semplici ricordi, di sguardi, di attese. Un filmato che non stanca e non fa paura, dove tutto ciò che appare scontato non lo è.

Contiene parole mai dette, ma troppo potenti per essere trattenute. È il libro di un ragazzo che ama dormire sul pavimento, mangiare i biscotti caldi e sentire il vento tra i capelli.

È una storia senza luogo e senza tempo perché, dice Angelo, “le gioie e i dolori possono essere in ogni tempo e in ogni luogo ed essere immediatamente riconoscibili”. Un susseguirsi di finestre che si aprono e si chiudono mentre il futuro, fatto di sorprese, bussa.

È stato presentato, intanto, il 23 maggio, presso la sala consiliare dell’auditorium Sant’Agostino di Paola, in provincia di Cosenza.

“Arriverà il momento in cui farò pace con i miei vent’anni, smetterò di definirli inutili, fosse solo per rispetto di chi, a quell’età, per sfortuna o indigenza, non ha avuto la possibilità di rincorrere le mie stesse chimere e chissà se questo giorno non sia ormai vicino: magari domani!”.

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