Montecorice, La Mura: «Progetto lido comunale non è legittimo»

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Montecorice, La Mura: «Progetto lido comunale non è legittimo»

di Antonio Vuolo

«Ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini sul progetto del lido comunale a Montecorice, presso l’area demaniale marittima Case del Conte, Baia Arena, che presenta alcune illegittimità procedurali”, così la senatrice Virginia La Mura, capogruppo M5S della commissione Ambiente. “Su segnalazione dell’avv. e consigliere comunale Tarallo sono venuta infatti a conoscenza del fatto che il Comune ha dichiarato di pubblica utilità la realizzazione del lido comunale. In questo modo può essere possibile realizzare nuove costruzioni andando in deroga a buona parte delle norme del Piano del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un progetto che compromette irrimediabilmente l’ecosistema naturale in quanto implica la realizzazione di opere di urbanizzazione a carattere permanente come vasche di accumulo, collettore fognario di sollevamento, rete idrica ed elettrica».

«Il progetto va fermato – continua La Mura – perché innanzitutto l’area di realizzazione dell’opera, in base al Piano Territoriale Paesistico (P.T.P) vigente, rientra nella zona di conservazione integrale (CI), comprensiva delle aree con rilevante configurazione paesistico-ambientale dove è vietata qualsiasi costruzione senza possibilità di deroga. Inoltre tale area è classificata dal Piano del Parco come zona B, di riserva generale orientata, e, più precisamente, rientra nella ‘sotto categoria’ B1, che individua gli ambiti di elevato pregio naturalistico, in cui si intende potenziare la funzionalità ecosistemica, conservarne il ruolo per il mantenimento della biodiversità e dunque dove è impossibile realizzare interventi edilizi. A sottolineare l’importanza naturalistica di questa zona, dove tra l’altro nidificano le tartarughe caretta caretta e dove sulla duna costiera è presente il giglio marino, c’è anche il fatto che essa ricade in zona di protezione speciale (ZPS) del Sito IT8050048 Natura 2000. Infine, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio delle provincie di Salerno e Avellino ha espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Parere che ritengo illegittimo in quanto in conflitto con le conseguenze ovvie che le opere avrebbero sull’area del Parco e che contrasta con le esigenze generali di quest’ultimo. Queste opere – conclude la senatrice – sono incompatibili con i vincoli che ho elencato e rischiano di compromettere per sempre un’area preziosa dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e di tutela della biodiversità. Ho chiesto per questo ai ministri se intendano intervenire per bloccare uno scempio evitabile».

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