Montecorvino Rovella: Tina soffocata e uccisa con una pellicola per alimenti
| di Luigi Martino
A Montecorvino Rovella la normalità sembra essersi interrotta. La comunità, ancora sotto shock, fa i conti con l’omicidio di Tina Sgarbini, 47 anni, trovata senza vita nella sua abitazione, e con il fermo del suo ex compagno Christian Persico, 36 anni. L’uomo è indiziato per il femminicidio: secondo la prima ricostruzione degli inquirenti avrebbe prima picchiato la donna, poi l’avrebbe stretta alla gola fino a soffocarla, infine l’avrebbe finita avvolgendole intorno al volto una pellicola per alimenti trovata in casa. La Procura ha disposto l’autopsia per chiarire con precisione le cause del decesso.
La relazione e la rottura
Tina e Christian stavano insieme dal 2016. Una relazione lunga, fatta di momenti condivisi e difficoltà, terminata poche settimane fa. La donna aveva scelto di allontanarsi, ma l’uomo non avrebbe accettato la decisione. In paese qualcuno li aveva visti insieme di recente, seduti in un bar, senza immaginare che quella potesse essere l’ultima volta.
I profili e le vite spezzate
Sui social resta il ritratto di una coppia felice: sul profilo Facebook di Persico scorrono immagini di loro due abbracciati, sorridenti, fino alla foto profilo e alla copertina che li mostrano uniti. Nel 2020 aveva scritto: «Quattro anni che ci sopportiamo. Chi l’avrebbe mai detto». Sul profilo di Tina, invece, nelle ultime settimane erano comparsi cuori spezzati, simboli di una rottura dolorosa.
Persico lavorava come carpentiere. Sgarbini, invece, era conosciuta per i suoi impieghi nel territorio: prima in una palestra di Battipaglia, poi in un negozio di vernici e ferramenta. Una donna descritta come determinata e solare, madre di tre figli — oggi ragazzi di 17, 21 e 24 anni — che al momento della tragedia non erano in casa.
Il fermo e le indagini
Dopo essersi reso irreperibile, Persico è stato individuato nella zona di San Pietro, con il volto tumefatto. Prima di fuggire aveva lasciato un biglietto ai familiari: «Ho fatto una cavolata». Nelle prossime ore il gip valuterà la convalida del fermo.
Il dolore della famiglia
Il padre di Tina ha affidato poche parole, piene di dolore: «Mia figlia voleva solo serenità per sé e per i suoi ragazzi. Aveva trovato la forza di ricominciare. Non meritava di morire così».
Montecorvino Rovella, 12mila abitanti a una trentina di chilometri da Salerno, si stringe attorno ai tre ragazzi rimasti senza madre. Un paese ferito che, come tanti in Italia, si ritrova a fare i conti con l’ennesimo femminicidio consumato tra le mura di casa.
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