“Chi è Pasquale Bardaro? Uno, nessuno e centomila”: intervista al musicista Jazz di Camerota

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“Chi è Pasquale Bardaro? Uno, nessuno e centomila”: intervista al musicista Jazz di Camerota

Pasquale Bardaro, classe 1971, musicista Jazz, camerotano.

Percussionista stabile presso il Teatro di S. Carlo di Napoli, dal 1998 membro della European Jazz Youth Orchestra (in seguito ai suoi studi a Santiago de Compostela) con la quale effettua nel 2000 una tournée internazionale, Pasquale Bardaro nella sua carriera, accompagnato da musicisti di volta in volta diversi, fra cui suo fratello Vincenzo, e con formazioni che vanno dal duo fino a ensemble più corposi, all’attività dal vivo affianca quella in studio firmando una serie di album che lo portano fino al suo ultimo lavoro, “Move On”.

L’abbiamo intervistato.

D: Chi è Pasquale Bardaro?
R: Chi è Pasquale Bardaro?… Boh?.. Uno, nessuno e centomila.

D: Come nasce la tua passione per la musica?
R: Credo che la passione per la musica sia qualcosa di innato. Sicuramente tanto hanno fatto gli esempi che ho avuto da piccolo a partire da mio padre che è un grande appassionato di musica ed è stato un “musicante” nelle bande che suonano nelle feste di paese. Il suo strumento era il basso (sousaphone). Un altro grande esempio l’ho avuto da un caro amico di famiglia Gerry che suonava il tamburo nella banda. Ricordo ancora che da piccolo passavo le ore a vederlo suonare.

D: Provieni da un paese che vanta una cultura bandistica radicata: da dove viene la scelta di discostarti dallo stilema presente attorno a te per dedicarti ad uno strumento tutt’altro che bandistico, il vibrafono, ed al Jazz?
R: A Camerota, paese in cui la musica è molto sentita ed in ogni famiglia c’è almeno un suonatore di uno strumento, ha portato anche me a suonare in banda dall’eta di sette anni fino ai diciotto, il tamburo. Credo che proprio il suono delle bande da strada come le bande americane di New Orleans che hanno dato origine al Jazz mi abbiano avvicinato al Jazz stesso. La scelta del vibrafono è invece una conseguenza che viene dagli studi che ho fatto in conservatorio. Questo strumento, avendo una tastiera con lo stesso principio del pianoforte, mi dà la possibilità di aggiungere al ritmo l’armonia e la melodia.

D: Ascolti principalmente Jazz o spazi anche verso altri generi musicali?
R: Lavorando già da 20 anni al Teatro S. Carlo di Napoli come percussionista, chiaramente ascolto ed eseguo oltre alla musica Jazz molta musica classica. Mi piace ascoltare tutta la buona musica senza pensare troppo ai generi.

D: In uno dei tuoi ultimi lavori sei passato dal vibrafono al pianoforte: come mai questa virata?
R: Nell’ultimo mio disco, “Move On”,  ho suonato un brano col pianoforte ed è stata una decisione presa in studio all’ultimo momento. Una sorpresa anche per me, devo dire, che mi piace molto il pianoforte e tante mie composizioni sono nate su questo strumento. Ma la cosa più strana e che riesco a comunicare in modo diverso rispetto al vibrafono ed è per questo che ho registrato un intero disco al pianoforte in duo con il batterista Pietro Vitale. Il duo si chiama Monknow ed è un esplicito omaggio al grande musicista Jazz Thelonious Monk.

D: Ci sono spazi e opportunità per i musicisti nel Cilento?
R: Purtroppo vivo poco la realtà musicale nel Cilento. So di avere un grande debito con questa terra, la sua bellezza è musica, arte. Quello che mi fa male anche nel Cilento è vedere da parte dei politici locali sprecare gli spazi e le risorse economiche destinate alla crescita culturale del posto in eventi falsi e costosissimi. A questi falsi eventi i politici si siedono soddisfatti in prima fila, non manca nessuno. “Il gatto e la volpe” di turno invitano qualche personaggio televisivo o di moda, con la fama costruita in un mese, ed in una sola sera spendono tutto, lasciando terra bruciata intorno a quegli artisti e associazioni culturali cilentane che vorrebbero spazi ed opportunità.

D: Stai lavorando a qualche nuovo progetto?
R: Oltre al duo Monknow con Pietro Vitale, musicista libero con una grande anima, ho avuto il piacere qualche mese fa di suonare con un grande pianista Stefano Battaglia. Con lui stiamo lavorando ad un duo piano e vibrafono. Al momento sono impegnato nel promuovere il mio ultimo disco, “Move On”, e in diversi progetti musicali come ospite, suonando con diversi musicisti, anche più giovani di me dai quali ricevo continui stimoli e nuove ispirazioni. Come dire, sono con le orecchie molto attente ed aperte, qualcosa accadrà…

Foto a cura di Pietro Avallone

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