“La verità, quella dei servizi giornalistici deviati”: intervista a Giorgio Canali

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“La verità, quella dei servizi giornalistici deviati”: intervista a Giorgio Canali

Saranno Giorgio Canali & Rossofuoco gli headliner dell’Out Of Tune Fest di Agropoli il 26 maggio.

In occasione di questa tappa cilentana abbiamo voluto fargli qualche domanda sulla musica, sul cinema, sulla politica, la vita, l’universo e tutto quanto.

D: Citando te che citi Adams, parlaci un po’ de “la vita, l’universo e tutto quanto” di Giorgio Canali: cosa stai facendo attualmente e quali sono i tuoi progetti futuri?
R: Ho appena rispolverato un vecchio marchio che non era attivo da anni. Si chiama Psicolabel (si pronuncia come si scrive), è un tentativo di creare una serie di situazioni che ruotano attorno al rapporto di amicizia che ho con persone che fanno musica come me o che usano altri mezzi di espressione e comunicazione, un ibrido tra un’etichetta, una factory, un centro di produzione, vedremo come si evolverà in futuro. Il primo passo è l’uscita dell’album “Atinpùri” di Radiofiera. Con questa comunicazione non voglio certo incoraggiare gli inevitabili invii di materiale promozionale. Psicolabel è solo per gli amici (quelli veri) eheh.

D: Parlando di Adams non posso non pensare ai Monty Python, che tu sembri adorare: cosa ne pensi del doppiaggio di “Monty Python And The Holy Grail” curato da Il Bagaglino?
R: Da anni mi rifiuto di guardare le cose belle doppiate, perché spesso i doppiatori sono degli idioti che non capiscono nemmeno ciò che stanno facendo, è che per anni ci hanno raccontato l’enorme cazzata che i doppiatori italiani sono i migliori del mondo… ma per favore… Lionello doppia Allen… “The Holy Grail” per esempio l’ho comprato anni fa su amazon.uk in originale con i sottotitoli in varie lingue, tra cui l’italiano vaff…

D: Stai lavorando ad un nuovo album: qualche anticipazione?
R: Lo sto chiudendo ora, sono a metà dei testi, uscita prevista agosto 😛 per il momento la parola più dolce che c’è è “rivolta”.

D: Durante la promozione di “Nostra Signora Della Dinamite” i comunicati stampa ti presentavano come un “Vasco Rossi maudit”: hai apprezzato il paragone?
R: Ah… Io avevo capito Valentino…

D: Qual è lo stato attuale della musica e della cultura in generale in Italia?
R: Quello di sempre, ovvero in netto peggioramento, ma ci sarebbero troppe implicazioni politiche, etiche, mentali per fare un discorso serio… non ho proprio voglia di affrontarlo.

D: Negli ultimi anni stai collaborando con molti giovani artisti, da Vasco Brondi ai The Zen Circus: quali sono gli aspetti di una band che ti fanno dire “cazzo, con questi mi piacerebbe collaborarci”.
R: Che siano persone con cui sto bene, che siano persone intelligenti, che facciano cose intelligenti che mi fanno stare bene.

D: Ma il cantautore e la sua lagna a cui ti riferisci in “Rifugi Di Emergenza” è per caso De Andrè?
R: In quel pezzo mi riferivo alla musica che di solito infesta gli impiantini delle osterie arredate con legno scuro, quella dei cantautori classici italiani in generale, quelli dei ’70… che si dividono in 2 categorie: quelli vivi e quelli morti… più morti sono, più sono sopravvalutati… questo però è una vecchia testa di cazzo con una formazione culturale decisamente “punk” che te lo dice, quindi non vale…

D: Referendum: si fa, non si fa, nucleare su cui gli italiani hanno già votato e su cui ora devono rivotare, assurde richieste di privatizzazione dell’acqua (a mio avviso le aziende già puntano sull’idrogeno come fonte di energia), legittimi impedimenti. Ma è davvero necessario dover fare un referendum per cose che dovrebbero essere scontate?
R: Mi fai questa domanda perché dai per scontato che si sia in democrazia… non c’è nulla di scontato.

D: Obama avrebbe dovuto rappresentare il cambiamento negli Stati Uniti. Ma la presidenza di Obama ha portato davvero a un effettivo cambiamento?
R: Mi autocito però ci sta: “e poi comunque, da che il mondo è mondo, il mondo è roba altrui… e non cambia mai”.

D: Bin Laden: è morto, è vivo, esiste, non esiste?
R: Ah, quello? Quella era solo la versione 2.0… fra un po’ tireranno fuori la versione 3.0 di Emmanuel Goldstein e quella vecchia sarà superata.

D: Polita ed economia: sono effettivamente i politici a muovere le decisioni a livello mondiale o è in realtà il sistema capitalistico che muove le sorti del pianeta terra?
R: Il sistema capitalistico è al capolinea e ci trascinerà inevitabilmente nella sua agonia… ma perché fai tutte ste domande sui massimi sistemi ad un cantante chitarrista vecchio e rincoglionito, caduto da piccolo nel calderone dell’anarchia (come Obelix nella pozione magica), sai già come ti rispondo e mica sono un opinion leader…

D: Il 26 maggio verrai a suonare ad Agropoli, nel Cilento, posto divenuto famoso a settembre per l’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Omicidio, tra l’altro, ancora avvolto da mistero e di cui non si sente più parlare. Che idea ti sei fatto della vicenda e di come sia stata velocemente abbandonata dai media?
R: Di chi sono i media?

D: Citando Bugo, un’altra tua conoscenza, ma “C’è Crisi” su tutti i livelli, come vogliono farci credere, o è solo un modo per imporre una fantomatica crisi sulle masse?
R: Ero piccolo e finiva il boom economico, da quel momento c’è sempre stata crisi… l’ho già detto, è la fase discendente di questo sistema, il buffo è che si dosano gli allarmi mediatici sulla cosa come si fa con la morfina con i malati terminali di cancro (che come ben sai è la magistratura).

D: Da “Tutti Contro Tutti” a “Nostra Signora Della Dinamite” c’è stato un fondamentale discostarsi da tematiche più sociali verso temi più intimi e personali. Se non sbaglio, hai da qualche parte affermato suppergiù che parlare di problematiche socio-politiche serve a ben poco, in quanto solo chi già la pensa in quel determinato modo capirà. Agli altri la strumentalizzazione. Cosa dovremmo fare allora per uscire fuori da questa condizione di incomunicabilità per poter anche cominciare ad affrontarle con cognizione di causa e non per partito preso le questioni legate alla nostra vita socio-politica?
R: Fino a che non ci fotteranno internet (o impareranno ad usarlo meglio) abbiamo una grossa chance… non giochiamocela.

D: La rabbia è un elemento fondamentale delle tue canzoni: perché la gente non prova più rabbia di fronte a tutto ciò che di brutto ci circonda?
R: La si prova ma non la si sfoga, ci si abitua, poi c’è sempre qualcuno ben posizionato pronto a indirizzare questa rabbia nella direzione più comoda per chi comanda.

D: Sistemi di controllo delle menti. A guardarmi attorno torno sempre a pensare una cosa: Orwell era stato ottimista. In “1984” gli individui venivano plagiati in modo violento: al giorno d’oggi gli individui accettano passivamente ciò che gli viene propinato.
R: Non preoccuparti, non appena succederà che qualcuno in più si svegli, arriverà pure la violenza… (succede ogni volta).

D: Ma, in tutto ciò, che fine ha fatto Lazlotòz?
R: Lazlo è vivo e lotta assieme a noi.

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