Nel Cilento un sindaco è già eletto, ora tocca agli altri

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Nel Cilento un sindaco è già eletto, ora tocca agli altri

Un sindaco è stato già eletto nel Cilento. Se consideriamo la provincia di Salerno, invece, i sindaci eletti sono due. Stiamo parlando di Raffaele Mondelli a Omignano e Mino Pignata a Oliveto Citra. Primi cittadini senza avversari. Hanno dovuto attendere solo l’affluenza per esultare. Anche se, l’ufficialità, arriverà solo a spoglio quasi ultimato. Per la conferma assoluta, infatti, bisogna raggiungere il quorum (50% degli elettori più uno) con le schede valide. Ma si ragiona per assurdo. Le fasce tricolore sono pronte. Quella di Pignata ha bisogno solo di essere rispolverata. Quella di Mondelli, invece, è sulla scrivania di Malatesta, ex sindaco e candidato insieme a Mondelli per un posto in consiglio comunale. Insieme a lui, in consiglio, entreranno tutti i candidati: Gerardo Antinolfi, Giuseppe Di Ruggiero, Lucia Feo, Gennaro Lerro, Rodolfo Lombardozzi, Maria Morinelli, Federico Popolizio, Grazia Tierno detta Emanuela e Leonardo Vaccaro.

Questo lunedì, dunque, è dedicato interamente alla lettura del voto delle Europee e al responso dell’urna per gli altri 47 centri salernitani del test amministrativo. Lo spoglio, che partirà alle 15.00, consentirà di conoscere i nuovi sindaci – e assemblee comunali – degli altri 45 centri salernitani con meno di 15mila abitanti coinvolti nel test amministrativo. E cresce l’attesa per l’esito del voto nei sei Comuni maggiori. A Baronissi, Capaccio Paestum, Nocera Superiore, Pagani, Sarno e Scafati, se nessuno degli aspiranti sindaci raggiungerà la maggioranza più uno dei consensi, si andrà al ballottaggio (tra i due candidati più votati) il 5 giugno. Un test probante anche per i rapporti di forza tra i partiti nel Salernitano. E gli occhi sono puntati proprio su Capaccio, per i fatti accaduti nei giorni scorsi, dove la direzione investigativa Antimafia ha avviato una serie di controlli che riguardano anche l’operato di Franco Alfieri, candidato alle Comunali nella città dei Templi insieme a Enzo Sica e Italo Voza. E’ stata una campagna elettorale infuocata quella di Capaccio.

Attesa anche ad Ascea dove la cittadinanza era chiamata a scegliere tra l’avvocato Pietro D’Angiolillo, sindaco uscente, e l’ingegnere informatico Egidio Criscuolo. Per quest’ultimo una lista completamente rinnovata. «Siamo l’alternativa, non chiamateci giovani» hanno sottolineato a più riprese i componenti di ‘Fare Ascea’ durante i comizi pubblici tenuti nelle frazioni e nella piazzetta del capoluogo. A Casaletto Spartano si sfidano il sindaco in carica Giacomo Scannelli e Concetta Amato. Riuscirà l’Amato a strappare la poltrona al sindaco uscente?

Succede l’inverso a Caselle in Pittari dove Maurizio Tancredi ha preferito non candidarsi più come primo cittadino ma di occupare semplicemente un posto nella lista con l’attuale vicesindaco Giampiero Nuzzo. Ruoli invertiti dunque per superare allo spoglio lo sfidante, Michele Granato

Cerca la conferma Nicola Cammarano, il sindaco di Rofrano. Se la vedrà con Pasquale Cetrola. Dinanzi ai seggi nessuno si sbilancia. Bocche cucite anche a Salento dove sono in corsa Gabriele De Marco e Flora Santoro. Altro Comune che potrebbe vedere una sindaca donna al comando. A San Mauro Cilento rispunta il ‘sempreverde’ Giuseppe Cilento. Di fronte ha il dottore Giancamillo Mazzarella. Il Comune prova ad uscire da una fase buia cominciata circa un anno fa con l’arresto di amministratori e funzionari per presunte «gare d’appalto truccate». Torraca da tempo era annunciata la sfida: Domenico Bianco contro Maria Teresa Filizola. A Torre Orsaia elezioni a tre: Piero Vicino (sindaco uscente), Pina Vairo e Giorgio Vassalli.

Sfida a tre ad Albanella. Il sindaco Renato Iosca se la vede con l’ex vicesindaco Pasquale Mirarchi e con Enzo Biagini. Mirarchi nei giorni scorsi è stato arrestato perchè in casa gli inquirenti hanno rinvenuto una pistola con matricola abrasa. La sua candidatura non è stata ritirata. Sul palco, nell’ultimo comizio, è salito il suo legale per spiegare ai cittadini che «si tratta di un reato comune».

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