Neve in Cilento, gravi danni agricoltura. Comune chiede ‘stato di calamità naturali’

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Neve in Cilento, gravi danni agricoltura. Comune chiede ‘stato di calamità naturali’

Le nevicate, le gelate notturne e i forti fenomeni ventosi, hanno determinato impraticabilità della rete stradale che conduce a Capaccio. Le aziende agricole sia esistenti nella parte collinare che pianeggiante hanno subito i dannosi effetti conseguenti al freddo e al maltempo con negativi risvolti per tutta la filiera produttiva tipica dell’area. Così spiega la giunta comunale di Capaccio-Paestum che con una delibera ha ratificato la richiesta, già espressa e anticipata nei giorni scorsi dal sindaco Italo Voza, su proposta del delegato all’Agricoltura Roberto Voza, di riconoscimento di stato di calamità naturale per il territorio di Capaccio Paestum a causa delle condizioni meteorologiche avverse che si sono verificate a partire dal giorno 28 dicembre 2016 e che sono tuttora in corso. L’amministrazione ha quindi deliberato di chiedere alle autorità competenti lo stato di calamità naturale e di chiedere ad enti ed organi competenti un ‘immediato intervento di carattere logistico e finanziario indispensabile al fine di assicurare il ripristino dello status quo ante ed il ristoro dei danni subiti’.

I commenti «Chiediamo ufficialmente alla Regione Campania – ha commentato il sindaco Italo Voza – un apposito stanziamento finanziario per le spese occorrenti a fronteggiare l’emergenza e al Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento dei danni specifici subiti dal settore produttivo, agricolo, zootecnico e caseario». «I danni hanno riguardato – fa eco il consigliere delegato all’Agricoltura Roberto Voza – le piantagioni di carciofi, scarole, cavolfiori, erbaio e frutteti. Ulteriori danni si sono registrati anche per le strutture serricole. Non è la prima volta che gli agricoltori e gli allevatori capaccesi si trovano in ginocchio a seguito delle avversità atmosferiche. Buona parte della produzione totale è stata danneggiata, in fumo mesi e mesi di duro lavoro, proprio quando al contrario era il momento di raccogliere il frutto delle proprie fatiche. La speranza è che, riconosciuto lo stato di calamità – ha concluso – si intervenga con dei fondi straordinari».

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