Passaggi di proprietà, notai in ‘difficoltà’ per le nuove regole dei rogiti

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Passaggi di proprietà, notai in ‘difficoltà’ per le nuove regole dei rogiti

Il Dl 78/2010 ha stabilito, all’articolo 19, che da domani nel rogito ci saranno una serie di dati da verificare e dichiarazioni da rendere ma, nella pratica, questi adempimenti solo apparentemente formali hanno occupato il Notariato da un mese e la circolare diramata lunedì non ha risolto tutti i dubbi. Tanto che l’agenzia del Territorio ne ha già pronta una interpretativa che potrebbe vedere la luce già oggi e che potrebbe essere l’oggetto dell’incontro aperto ai professionisti – organizzato da Notariato e Territorio a Roma.
Il problema, segnalato dal Sole 24 Ore il 17 giugno, nasce dalla legge 47/85, che imponeva di registrare al catasto tutte le opere interne condonate. Per ridurre le pratiche (allora non informatizzate) il catasto aveva stabilito che le variazioni che non provocavano cambiamenti della rendita catastale non andavano denunciate. Così molte opere interne che non creavano nuovi vani o passaggi di categoria e classe restavano legittimamente non segnalate in mappa: spostamenti di porte, abbattimento di un tramezzo, apertura di finestre, soppalchi, ampliamenti o restringimenti di stanze e corridoi. Un bel problema oggi, perché il Dl 78/2010 impone ai venditori in sede di rogito, di dichiarare la perfetta rispondenza allo stato di fatto della planimetria. Dopo 25 anni le mappe irregolari sono diventate molte e i notai stanno per incontrare il problema, mentre la circolare del notariato non può affrontare la questione uscendo dal labirinto che legge e catasto hanno creato. Anche l’allineamento tra venditore, intestatario della partita catastale e risultanze sui pubblici registri – compito del notaio – può risultare una missione impossibile per immobili non trasferiti da tempo o eredità non volturate.
E infatti non sono pochi i clienti che chiedono di anticipare le stipule, perchè tra pochi giorni potrebbero diventare più difficili. La norma è di difficile interpretazione. Ad esempio, l’atto è invalido solo se manca la dichiarazione o anche se nella planimetria manca un tramezzo non registrato?

Potrebbe essere un problema avere tutte le planimetrie in tempo, la norma non obbliga ad allegarle, ma di fatto sarà necessario per dimostrare la totale conformità di quanto dichiarato dal venditore.

La norma si inquadra nel contrasto all’evasione. Non è una spada di Damocle sul professionista ma ne valorizza il ruolo e le competenze. Si tratta di fare i controlli e le allegazioni che già i notai fanno o dovrebbero fare. Andrà applicata con rigore e anche con buon senso?
Le sanzioni saranno elevate, perchè oltre alla conformità dei dati catastali con quelli della conservatoria e dello stato dei luoghi con le visure, si rischia anche per errori marginali, come una lettera mancante o un cognome malscritto»

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