Processo Vassallo, Pd non sapeva? Libera si costituisce parte civile con la dem Rando

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Processo Vassallo, Pd non sapeva? Libera si costituisce parte civile con la dem Rando

Il Partito Democratico prova a inserirsi nel processo per l’omicidio di Angelo Vassallo, ma la mossa potrebbe arrivare fuori tempo massimo. A differenza di Libera, l’associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, che si è già costituita parte civile attraverso l’atto firmato dall’avvocato e senatrice dem Vincenza Rando, il Pd si è attivato solo nei giorni successivi alla prima udienza preliminare, celebrata il 16 settembre al tribunale di Salerno.

Il commissario regionale e membro della segreteria nazionale Antonio Misiani ha annunciato di aver dato mandato per avviare la procedura il 17 settembre, dopo una lettera inviata da Antonio Vassallo, figlio del sindaco pescatore, alla segretaria Elly Schlein. Nel documento, il figlio della vittima aveva chiesto esplicitamente al partito di costituirsi parte civile alla prossima udienza del 17 ottobre: un gesto che, oltre a rafforzare la battaglia processuale, avrebbe rappresentato – secondo lui – un atto politico e morale di coerenza, considerando che Angelo Vassallo era iscritto al Pd al momento del suo assassinio.

La questione, però, è delicata. Secondo diversi legali interpellati, la riforma Cartabia ha introdotto paletti più rigidi sui tempi di ammissione delle parti civili, e la decisione del Pd rischia di arrivare troppo tardi. Sarà il gup a stabilire se la richiesta sarà accolta o meno.

In molti si chiedono se non sarebbe stato opportuno che la stessa Rando, oggi nella segreteria nazionale con delega al contrasto alle mafie, avesse promosso l’iniziativa all’interno del partito con la stessa tempestività mostrata per Libera. La senatrice, però, respinge l’obiezione: «Non sono io a seguire la parte giuridica nel Pd, ma sono contenta che il partito si sia attivato. Ritengo che sia ancora nei tempi, perché siamo nella fase delle eccezioni sui depositi e non sono state decise le ammissioni».

La senatrice ha ammesso che il Pd fosse a conoscenza dell’udienza, parlando di «problema tecnico» o «disguido» che avrebbe ritardato la decisione. Resta ora da capire se la richiesta dei dem sarà considerata ammissibile o se il partito dovrà rinunciare a un passaggio simbolico e politico ritenuto fondamentale dalla famiglia Vassallo.

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