Sanità, Gasparri al ministro: «Nel Cilento e Vallo di Diano situazione precaria»

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Sanità, Gasparri al ministro: «Nel Cilento e Vallo di Diano situazione precaria»

La questione sanità nel Cilento e Vallo di Diano è attenzionata dal senatore Maurizio Gasparri che ha interrogato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sulla grave situazione di carenza del personale e conseguenti disagi che si registra quotidianamente negli ospedali e psaut cilentani.

«Da diverso tempo il Cilento, in maniera particolare le aree interne, ed il Vallo di Diano versano in una situazione estremamente precaria a causa sia della carenza di personale medico ed infermieristico, sia della riorganizzazione sanitaria, che prevede tagli nell’emergenza per quanto riguarda le piccole realtà; – si legge – l’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda il Saut (servizio assistenza e urgenza territoriale) di Bellosguardo. Nei giorni scorsi la Asl ha deciso di trasferire i medici ivi presenti nel presidio Psaut di Capaccio-Paestum, togliendo assistenza medica alle aree interne. Nessun medico potrà assistere i cittadini residenti nel comprensorio degli Alburni. Questi ultimi avranno, a partire dal 7 luglio, nella postazione di Bellosguardo solamente un autista e un infermiere».

All’attenzione del Ministro anche la valle del Calore dove «si è assistito prima al trasferimento di medici, con la conseguente chiusura di diversi ambulatori, poi alla sua trasformazione in ospedale di comunità. L’ospedale di Roccadaspide, come riferito dal presidente De Luca lo scorso 1° luglio nell’incontro pubblico a Sacco, diventerà ospedale di comunità, ossia una struttura sanitaria di ricovero della rete di assistenza territoriale e svolgerà una funzione intermedia tra il domicilio ed il ricovero ospedaliero»

Anche il Saut di Gioi Cilento, che serve le aree interne, rischia il ridimensionamento. «Non è un caso – si legge – che i rappresentanti istituzionali di questi comuni abbiano più volte richiesto un confronto con la ASL Salerno, e lo stesso ha fatto il Codacons Cilento, attraverso il presidente Bartolomeo Lanzara ed il consigliere regionale Aurelio Tommasetti. Hanno ricordato come sia necessario garantire un adeguato livello di assistenza sanitaria in maniera omogenea e capillare in tutto il territorio e in particolar modo nei territori dell’interno, già pesantemente penalizzati dalla carenza di strutture e servizi sanitari e da un’obsoleta rete stradale. Tra l’altro anche le aree interne hanno messo a disposizione fondi per garantire la presenza del medico».

Riflettori puntati anche sull’ospedale di Sapri. «Versa in una situazione estremamente delicata anche l’ospedale ed il distretto sanitario di Sapri, causata dall’insostenibile carenza di personale medico, infermieristico e di tutte le altre categorie lavorative, tanto che anche i sindacati hanno lanciato l’allarme; a Sapri, al momento, vi sono tre medici nel reparto di ostetricia, dei quali uno andrà in pensione ad agosto e uno nel reparto di pediatria, che andrà in pensione ad ottobre. Mancano in chirurgia almeno 4 medici, in ortopedia ci sono 2 medici in servizio ed il primario è a mezzo servizio con il San Luca di Vallo; il reparto di medicina con 4 medici in meno, l’UTIC di cardiologia con soli 4 medici e i servizi con uno o due dirigenti in meno rispetto a quelli che dovrebbero essere. Altrettanto complessa è la situazione nel reparto di radiologia e gastroenterologia, con un solo medico di turno».

Gasparri spiega anche la situazione negli altri ospedali del territorio. «A Vallo della Lucania da un’indagine del sindacato Nursind, è emerso che dei 322 posti letto previsti nell’atto aziendale, i 16 posti letto della gastroenterologia, i 10 dell’oncologia, i 15 della neurologia ed i 20 di recupero funzionale non sono mai stati attivati proprio per la carenza di personale infermieristico; quello degli infermieri non è l’unico problema: a fronte di una previsione di 110 operatori sociosanitari, se ne contano solamente 15 in servizio attivo»

«Dal 1° luglio, per il servizio di trasporto sanitario di emergenza urgenza 118, presso il presidio ospedaliero di Agropoli stazionano un’automedica con dottore e infermiere, ma senza rianimatore, e due ambulanze, una con medico, infermiere e autista soccorritore, l’altra solo con infermiere e autista soccorritore. Farà parte del medesimo servizio territoriale anche la postazione di piazza Santini a Capaccio-Paestum, dove ci saranno altre due ambulanze dello stesso tipo di Agropoli; all’ospedale “Luigi Curto” di Polla nel reparto di cardiologia non si riesce ad assicurare le turnazioni. Altre situazioni a rischio si registrano per i reparti di medicina e di neurologia, dove è presente un solo medico. L’ospedale pollese è punto di riferimento per oltre 60.000 abitanti che gravitano nei comprensori del Vallo di Diano, Tanagro e parte degli Alburni».

Nell’interrogazione al ministro Gasparri chiede di sapere «quali iniziative si intenda predisporre per il SAUT di Bellosguardo e per la trasformazione dell’ospedale di Roccadaspide in ospedale di comunità; se vi sia un reale rischio di ridimensionamento del SAUT di Gioi Cilento; quali provvedimenti siano stati adottati, o si voglia adottare, per risolvere il problema della carenza di personale nei plessi ospedalieri di Sapri, Vallo della Lucania, Agropoli, Roccadaspide e Polla; quali iniziative si intenda mettere in campo riguardo all’organizzazione estiva del servizio di guardia medica e dei presidi del 118 su questi territori».

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