Al Comune di Camerota bollette fantasma, per servizi fantasma, grazie a responsabili fantasma. Costi vivi per servizi morti da lungo tempo. Chi paga?

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Al Comune di Camerota bollette fantasma, per servizi fantasma, grazie a responsabili fantasma. Costi vivi per servizi morti da lungo tempo. Chi paga?

Telefoni fantasma, linee internet fantasma, connessioni obsolete ma che sopravvivono. Costi che lievitano, servizi inutilizzati, nessun controllo e nessun responsabile. Questo il quadro sommario delle connessioni aperte dal Comune di Camerota, negli anni addietro, a cui si starebbe provvedendo per aggiustare il tiro.

Quanto stiamo per raccontarvi è scritto su plichi e plichi di carte, anzi, di bollette, che hanno rappresentato per anni, costi di migliaia e migliaia di euro sulle spalle dei cittadini, le cui ragioni non possono che essere individuate nell’incuria e nella superficialità con cui, a volte, si gestiscono le cose comuni. E tra le cose comuni ci sono i telefoni, le connessioni internet, le linee attivate solo per un evento e mai dismesse, così da continuare a produrre costi, e tante altre "belle" faccende che valgono a tracciare il profilo di politici e funzionari sempre pronti a spulciare nelle tasche dei cittadini quando c’è da fare quadrare i conti e quasi mai disposti a fare risparmio, a curare meglio la spesa, quando ci sarebbe da tagliare sul fronte dei servizi richiesti, non utilizzati e non utilizzabili.

Ecco un piccolo assaggio delle abitudini di anni ed anni di incuria. Sui tavoli del Comune giacciono bollette di decine di telefoni in disuso da anni, i cui costi fissi continuano ad essere iscritti nel libretto spesa della casa comunale. Un esempio, stando a quanto fin qui verificato da nostri informatori, è rappresentato dalle utenze della biblioteca di Lentiscosa, ormai chiusa da quasi 10 anni, il cui costo è stato fino ad oggi di 60 euro di canone, ogni 2 mesi. Altri esempi sono quelli relativi ai numeri vecchi dell’abbandonata sede del Comune, in via Roma. Il costo? Eccolo servito: 92 euro ogni 2 mesi, per tutto il tempo che è trascorso da quando il Comune ha cambiato sede, ovvero oltre 5 anni.

Con i nuovi provvedimenti e le nuove linee della parabolare, il Comune pagherà circa 50 euro al mese per la adsl. E qual’è dunque la stranezza? Semplicemente che fino ad oggi si pagavano circa 400 euro al mese per una parabolare che non funzionava. Infatti la predispozione della adsl c’è, a Camerota, da 3 anni ma nè ai passati amministratori, nè ai funzionari (che ancora sono lì) è venuto in mente di fare una adsl semplice, togliendo la parabola costosa ed improduttiva poichè non funzionante. Secondo quanto riferitoci, questa parabola "macinasoldi" si sarebbe caratterizzata per 3 aspetti molto curiosi. Il primo sarebbe relativo al costo, ovvero circa 1.400 euro mensili; il secondo relativo alle modalità d’accesso, ovvero non accessibile dall’esterno poichè priva di "porte" aperte; il terzo relativo all’utenza: sarebbe stata collegabile soltanto a 10 computer. La differenza con la soluzione presente? Oggi costerebbe 25 euro al mese, avrebbe l’accesso dall’esterno, andrebbe più veloce e tutti i computers potrebbero collegarsi contemporaneamente.

Certo, qualcuno metterà le mani avanti sostenendo che l’importante è che questo ginepraio di connessioni fantasma sia stato disdetto o che si stia procedendo a disdirlo. Ma a qualcuno la domanda che nasce spontanea è: perchè non si sono disdette prima? Perchè non si è cercato di recuperare da lì alcuni denari di cui questo Comune avrebbe tanto bisogno, fino al punto di arrivare ad aumentare le tasse ai cittadini? Chi era deputato a tali verifiche? Esiste un ufficio economato del Comune che tiene il polso della situazione e fa i conti della nonna, vedendo dove si può tagliare, dove si può limare, dove si può risparmiare e dove si deve indagare per trovare soluzioni più funzionali e meno costose? Evidentemente esiste. Probabilmente però è stato colpito dal morbo dei fantasmi, così da rendersi anch’egli evanescente. Prova sarebbe l’episodio che orora state per leggere.

Udite, udite: tra i vari faldoni c’è una bolletta intestata a Lentiscelle.. Anche questa fantasma – si chiederà qualcuno, vista la vicinanza al cimitero. Evidentemente sì. Si tratterebbe infatti di una connessione aperta in occasione di una festa, in quella nota località. Evidentemente serviva internet. Solo per quell’occasione forse? Evidentemente no. Qualcuno avrà pensato di mettere a disposizione internet anche per i nostri cari defunti. Visti i tempi moderni, perchè privare quella struttura di una connessione? Non si sa mai che vogliano inviare una mail al Comune anche i nostri cari defunti! Infatti quella connessione non sarebbe stata mai disdetta. Come è proprio dei fantasmi, si trattava di una linea volante, ma probabilmente non vola abbastanza da allontanarsi dalla zona e dissolversi appena dopo l’evento. No. Ha preferito rimanere lì e, a tutt’oggi, viaggia nell’etere, campeggiando su quella bellissima spiaggia e sorvegliando i nostri loculi.

Un’altra bolletta sarebbe relativa alla zona di via Fosso, per intenderci dietro il Vecchio Frantoio, a Marina di Camerota. Ma non c’era la monnezza una volta? Certo che sì. Evidentemente si sono ricordati di portare via tutto, tranne che questa spesa.
Ma non finisce qui. Le bollette che urlano vendetta riguardano anche tre impianti telefonici "isdn" della scuola di Camerota. Si tratterebbe di 3 canoni doppi con un costo di 90 euro ad impianto. Al centralino del Comune, ad esempio, ci sarebbero ancora 4 impianti isdn (sempre di 90 euro ad impianto). Qual’è anche qui la stranezza? Nulla, a parte il fatto che trovandoci tutti (anche gli eventuali fantasmi) nel 2010, esiste la telefonia "voip" che ha mandato in pensione la "isdn". La voip è apprezzata per la possibilità che offre di pagare 1 solo canone e smistare la connessione.

Ma credete sia finita qui? E no. Ci sono altre voci, non meglio identificabili, di qualche centinaio di euro su cui bisognerà approfondire. Ma c’è anche una ulteriore ciliegina sulla torta, ovvero un contratto "itapac", risalente "all’era glaciale", ovvero relativo ad una linea precedente ad internet. E’ facile immaginare da quanti anni non si utilizzi.

A volerla dire tutta, ci sarebbero alcune sezioni nelle quali, nonostante ci sia l’adsl, ci si continua a collegare ad internet con la linea 56 K. Valore? 400 euro di bollette, nonostante una linea adsl a disposizione, più veloce ed efficiente. Il tour si conclude con diversi numeri telefonici intestati in via Porto. Lì ci sono gli uffici dei vigili urbani, della Proloco, della Croce Rossa, ma la quantità di numeri è talmente spropozionata alle potenziali utenze che viene da spaventarsi. Insomma, qualcuno un po’ di tempo fa evocava scenari futuristici, auspicando che l’apparato comunale, i funzionari, gli amministratori, i dirigenti, dovessero almeno parlare la lingua inglese e dovessero sapere utilizzare internet. Beh sarebbe troppo. Visto l’andazzo basterebbe molto meno…

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