Sciopero dei trasporti, disagi in tutta Italia: treni fermi nonostante le fasce garantite
| di Luigi Martino
Non sono bastate le fasce orarie garantite annunciate da Trenitalia a contenere i disagi per i pendolari. Questa mattina, lunedì 22 settembre, centinaia di viaggiatori sono rimasti a piedi in diverse stazioni italiane, nonostante la promessa di assicurare la circolazione dei convogli regionali fino alle 9.
Le proteste dei passeggeri
File ai binari, ritardi e cancellazioni hanno caratterizzato le prime ore del giorno, proprio quando studenti e lavoratori affollano maggiormente i treni. Sui social si moltiplicano le segnalazioni: “Ci avevano detto che i treni sarebbero stati garantiti, ma non è passato nulla”, racconta un passeggero bloccato a Roma Termini. Stessa situazione a Milano, Napoli e Firenze, dove numerosi viaggiatori hanno dovuto organizzarsi all’ultimo minuto con autobus e auto private.
La posizione di Trenitalia
L’azienda aveva comunicato che i servizi essenziali sarebbero stati assicurati dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Ma il traffico ferroviario ha subito rallentamenti e soppressioni anche nelle fasce protette, complicando gli spostamenti mattutini. Trenitalia, da parte sua, parla di “imprevedibili criticità operative legate all’adesione massiccia allo sciopero”, ribadendo la possibilità per i passeggeri di chiedere rimborsi o riprogrammare i viaggi.
Una mobilitazione nazionale
Lo sciopero, proclamato da Usb, Adl Cobas e Cub, riguarda tutti i settori ed è stato indetto contro l’intervento militare israeliano a Gaza. Le manifestazioni organizzate in oltre sessanta città italiane hanno richiamato centinaia di persone in piazza.
Intanto, resta alta la tensione nelle stazioni: i pendolari chiedono chiarezza e soprattutto servizi minimi realmente garantiti, come previsto dalla legge.
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