Sesso «estremo» e riti satanici con un bimbo: tutti assolti

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Sesso «estremo» e riti satanici con un bimbo: tutti assolti

Le accuse erano terribili, accompagnate da richieste di pena che andavano dai nove agli undici anni di carcere. Ieri per i quattro imputati di Campagna, accusati di avere praticato con un bimbo di 5 anni sesso estremo e riti satanici, è arrivata la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. Sotto processo erano finiti la nonna paterna del piccolo, una zia e due uomini. L’inchiesta – come riporta La Città di Salerno nell’articolo di Clemy De Maio – era nata dopo il processo al padre, che per violenze di gruppo sul figlioletto è stato condannato con sentenza definitiva a 12 anni ed è tuttora in carcere. In un secondo momento il bambino aveva iniziato a parlare di altri episodi avvenuti con la nonna e la zia, indicando anche due uomini di Campagna.

Nei suoi racconti si parlava di messe sataniche e coppe di sangue, violenze e persone vestite di nero che il bimbo definiva “lupi”. Un campionario degli orrori che secondo i consulenti della Procura avrebbe avuto una matrice veritiera ma che non ha convinto i giudici. Secondo la ricostruzione accusatoria il bimbo sarebbe stato violentato con tamponi vaginali e altri oggetti, obbligato ad assistere a scene di sesso tra gli adulti e costretto a rapporti con altri minori che non si è riusciti a identificare. Poi le pratiche scatologiche attribuite alla nonna, in un miscuglio aberrante di sesso e sporcizia. Il pubblico ministero Giovanni Paternoster aveva chiesto nove anni di carcere per la zia e undici per la nonna e i due uomini, ma i difensori hanno parlato sin dall’inizio di un quadro indiziario debole, fondato solo sul racconto del ragazzino e non riscontrato (se non smentito) dalle attività d’indagine. Per i legali (nel collegio Francesco Rizzo, Agostino De Caro, Agostino Allegro e Domenico Russo) a ricostruzione offerta dall’accusa era troppo fantasiosa, fondata su racconti che non erano emersi nella prima indagine e che si sospetta siano stati male interpretati. Ieri i giudici della terza sezione (presidente Cristina De Luca) hanno deciso per una pronuncia di assoluzione.

Fonte: La Città di Salerno

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