«Sistema Fortunato», la Procura: «Il sindaco aveva una macchinetta per contare le mazzette»

Il Consiglio comunale di Santa Marina è stato convocato per martedì, giorno in cui verrà ufficializzata la sospensione del sindaco Giovanni Fortunato, agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. La misura cautelare, disposta dal giudice per le indagini preliminari di Lagonegro, fa seguito a un’indagine che ha portato alla luce un presunto sistema illecito radicato nella gestione amministrativa dell’ente.

Secondo l’accusa, Fortunato avrebbe «ricevuto una tangente da centomila euro», legata alla progettazione di un’area turistica denominata “Forever Dreamers”. Il denaro, consegnato da un imprenditore, sarebbe stato controllato con una macchinetta per verificarne l’autenticità, elemento considerato emblematico della meticolosità con cui «veniva gestita la spartizione degli illeciti». L’imprenditore che ha denunciato il fatto, inizialmente sentito come persona informata sui fatti, ha elencato nomi di tecnici, imprenditori e familiari del sindaco, descrivendo un’organizzazione capillare per pilotare appalti e rilasci di concessioni edilizie.

Nel fascicolo d’inchiesta sono raccolte anche testimonianze di cittadini e professionisti intimoriti. Un sacerdote, in particolare, ha parlato di «un clima di omertà e di timore diffuso per le ripercussioni che poteva avere l’opposizione al potere locale». Una commerciante ha confessato di non aver denunciato nulla per paura di perdere la propria attività.

Fortunato, interrogato in carcere, ha scelto di non rispondere, dichiarandosi vittima di accuse infondate da parte di un avversario politico noto, a suo dire, per comportamenti spregiudicati. Il giudice, tuttavia, ha ritenuto sussistenti gravi indizi e la possibilità di reiterazione del reato, motivando così la misura restrittiva. L’esito del Riesame sarà cruciale per decidere le sorti del sindaco, sospeso nel frattempo da ogni incarico amministrativo.