Sparatoria Centola, salma nascosta vicino casa e poi sotterrata altrove. La ricostruzione della Procura
| di Luigi Martino
È una ricostruzione drammatica e dai contorni complessi quella resa nota dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania in merito ai fatti avvenuti la sera del 22 giugno scorso a Foria di Centola. Quel giorno, tre uomini si erano introdotti all’interno di due ville per mettere a segno altrettanti furti, ma l’azione criminale si è conclusa in tragedia, con una sparatoria e la morte di uno dei ladri, Rivaldo Rusi, un cittadino albanese di 26 anni.
L’arresto del ferito
Secondo quanto comunicato dalla Procura guidata dal dottor Francesco Rotondo, i militari della Compagnia dei Carabinieri di Sapri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei presunti complici, Xhuljan Curti, 27 anni, accusato di tentato furto, rapina impropria e porto illegale di arma da fuoco. Inoltre, Curti, risultava già ricercato per alcuni reati commessi in Toscana. L’indagine, tuttavia, ha fatto emergere nuovi e inquietanti dettagli.
La ricostruzione della Procura
Nella serata di domenica 22 giugno, all’interno dell’abitazione di Aurelio Valiante, imprenditore 58enne, teatro del furto, il proprietario – svegliato da rumori sospetti – era uscito in cortile imbracciando un fucile. Secondo la sua versione, uno dei ladri avrebbe esploso diversi colpi di pistola nella sua direzione, utilizzando un’arma prelevata dalla cassaforte dell’abitazione. A quel punto, l’uomo avrebbe risposto al fuoco con un colpo di fucile, ferendo uno degli intrusi. Tutte le armi erano detenute legalmente.
Al loro arrivo, i carabinieri trovarono i sanitari del 118 già impegnati a prestare soccorso a un ferito, mentre la moglie del proprietario raccontava quanto accaduto. Il ferito venne trasportato in gravi condizioni all’ospedale di Vallo della Lucania e poi trasferito a Napoli.
Gli albanesi nel cilento e il corpo sotterrato
Ma la svolta arriva tre giorni dopo. Il 25 giugno, lo stesso proprietario dell’abitazione si è presentato in Procura, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Antonello Natale, ammettendo di aver sparato non uno, ma due colpi di fucile. Ha inoltre confessato di aver colpito mortalmente un secondo uomo, poi identificato come uno dei complici del tentato furto. Preso dal panico, l’indagato avrebbe inizialmente nascosto il cadavere nei pressi della sua abitazione. Solo nella notte successiva avrebbe caricato il corpo a bordo della propria auto e lo avrebbe trasportato in località Limazzo, nel territorio di San Severino di Centola, dove lo ha sepolto. La suocera di Rusi, aveva già anticipato ai carabinieri che il 26enne era stato ucciso e probabilmente nascosto altrove perchè alcuni familiari avevano parlato con Xhuljan Curti, il complice ricoverato a Napoli. Infatti, la notte successiva ai fatti di sangue, circa trenta albanesi si erano recati in via Carpine per chiedere la restituzione della salma.
Il racconto e il ritrovamento
La confessione ha permesso ai carabinieri, coordinati dalla Procura, di individuare e recuperare la salma. Le operazioni si sono svolte con la collaborazione della Compagnia di Sapri, del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania, della Compagnia di Sala Consilina e della Sezione Investigazioni Scientifiche di Salerno. Sul luogo del ritrovamento era presente anche l’indagato, che ha indicato il punto esatto in cui era stato occultato il corpo. Aurelio Valiante è indagato per omicidio e, insieme al fratello Marco, è indagato per occultamento di cadavere.
Protetti dopo le minacce
La famiglia Valiante è stata trasferita in una località protetta fuori regione per pericolo di ritorsioni. Ignoti, infatti, si sono introdotti a casa dei Valiante la notte successiva ai fatti, per verificare la loro presenza all’interno. Anche su Tik Tok tra i commenti ai video commemorativi di Rivaldo Rusi, ci sono minacce rivolte alla famiglia. I Valiante hanno avviato una raccolta fondi per le spese legali.
L’autopsia
Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio l’intera vicenda. Intanto ieri si è conclusa l’autopsia sul corpo di Rivaldo Rusi. L’albanese è stato ucciso con un colpo di fucile che lo ha colpito alle spalle, probabilmente mentre fuggiva, tra la schiena e il gluteo. Il terzo complice della banda è ancora in fuga e ricercato. Ora la Procura attende il via libera del consolato albanese per il rilascio della salma che consentirà lo svolgimento dei funerali alla famiglia.
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