Camerota, Il NO! del Consorzio Turistico Cilento alla tassa di soggiorno

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Camerota, Il NO! del Consorzio Turistico Cilento alla tassa di soggiorno

Il CTC (Consorzio Turistico Cilento) sulla presunta tassa di soggiorno, che dovrebbe essere istituita nel Comune di Camerota, tassa di soggiorno prevista dall’art.4 del decreto sul federalismo fiscale.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

                                         Al Sindaco del Comune di Camerota
                                         All’Assessore al Turismo
                                         All’Assessore al Bilancio
                                         A tutti i consiglieri comunali

Oggetto:  Introduzione Tassa di soggiorno

Siamo venuti a conoscenza che è intenzione dell’Amministrazione Comunale, tramite apposito emendamento al Bilancio Comunale di Previsione 2011, di istituire la tassa di soggiorno prevista dall’art.4 del decreto sul federalismo fiscale.
Il decreto stabilisce che l’imposta è facoltativa, ovvero l’Ente può decidere o meno di istituirla.
Con la presente nota il Consorzio esprime, per conto di tutti gli associati, il TOTALE DISSENSO nei confronti di una scelta inopportuna sia sotto il profilo strategico che specifico.
Infatti, come oramai ampiamente ed unanimemente evidenziato nella totalità delle realtà turistiche campane (Ischia, Capri, Sorrento, etc.) e nazionali (Salento, Sicilia, costa adriatica, etc.), una tassa sul soggiorno è altamente lesiva all’immagine di una destinazione turistica e sarebbe un incongruo balzello che penalizzerebbe ulteriormente la competitività della nostra offerta.
Infatti il turista preferisce senza dubbio le località dove tale tassa non viene applicata, avendo la convinzione che la tassa si rifletta direttamente sulle tariffe applicate incrementandole.
Solo per capire di che cifre stiamo parlando, con una imposta media presunta pari a 1,5 euro a pernottamento – questa è l’importo  indicativo previsto dall’emendamento – una famiglia di quattro persone che pernotta una settimana nella nostra località dovrebbe pagare 42 euro di tassa di soggiorno, una cifra che farebbe andare fuori mercato tutta la bassa stagione della nostra località dove, attualmente, si vendono sistemazioni per 4 persone, a tour operator del mercato tedesco e ceco, anche a 200 euro alla settimana.
Come ha avuto modo di affermare il presidente Maddaloni , numero uno di Confcommercio Campania “ La reintroduzione della tassa di soggiorno avrà come conseguenza immediata l’aumento del costo del prodotto turistico italiano, penalizzando di fatto tutti gli operatori del settore. I movimenti turistici internazionali sono determinati in modo deciso dal costo delle singole destinazioni turistiche. In questo senso, quindi, la tassa di soggiorno penalizzerà di sicuro le preferenze dei grandi buyers mondiali verso il nostro paese e le nostre regioni”.
E questo è il motivo per cui già gli operatori di Capri e Ischia – per restare in Campania – o del vicino Salento, sono scesi in campo decisamente contro tale scelta.
Scendendo nello specifico il nostro territorio comunale già soffre per le problematiche quotidiane che tutti conoscono: situazione regionale e locale dei rifiuti, problematiche burocratiche legate ai mille vincoli con Parco, Soprintendenza, Regione, che spesso impediscono la realizzazione dei servizi turistici minimi generando invece lunghi e costosi contenziosi giudiziari.
Tutti fattori, questi, che limitano di molto la nostra competitività in un mercato sempre più concorrenziale, con mete alternative favorite da trasporti migliori dovuti alle infrastrutture esistenti (aeroporti in primis) e da una vera politica di incentivazione dello sviluppo turistico.
Non è pensabile, quindi, che su operatori ed imprese del settore, già alle prese con problemi di ogni genere che spesso mettono a repentaglio l’esistenza stessa dell’azienda, ricada, anche se solo indirettamente, una nuova gabella come sarebbe appunto la tassa per i turisti.
Per superare il momento di difficoltà del settore, anzi, ci sarebbe bisogno proprio di NON applicare la tassa e lanciare lo slogan di località “Tax Free”, come sta facendo il Salento ed altre rinomate località.
Inoltre, incredibilmente, la proposta di emendamento al Bilancio Comunale prevede un gettito complessivo pari a 2 milioni di euro, di cui praticamente 1,3 milioni da destinare a potenziamento del servizio R.S.U. e 700 mila euro per la promozione turistica!
Prima di tutto occorre evidenziare la illegittimità di tale previsione, in quanto, come recita la legge, il gettito relativo all’imposta di soggiorno “ … e’ destinato  a finanziare interventi in materia di turismo,ivi  compresi  quelli a sostegno   delle   strutture   ricettive, nonche’ interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonche’ dei relativi servizi pubblici locali”.
E poi non sfugge a nessuno che la somma di 1,3M euro non produrrà alcun potenziamento, ma, verosimilmente, servirà a coprire i costi elevatissimi dell’attuale servizio RSU. Se sono necessari più soldi per il servizio RSU si dovrebbe ripartire la spesa tra tutti i soggetti imponibili, oltre che stanare definitivamente quelli ancora non censiti, e non accollare invece tali somme ai turisti o agli operatori turistici sui quali grava già gran parte del gettito totale, con una scelta politico/ragionieristica che rischia di  affondare l’unica risorsa economica ed occupazionale del territorio.
Si ribadisce pertanto l’assoluta contrarietà all’imposta di soggiorno per le motivazioni suesposte,  proponendo che l’eventuale possibilità di formazione e utilizzo di fondi per la promozione turistica sia innanzitutto preventivamente concordata con il Consorzio  e con le altre associazioni di categoria, e soprattutto organizzata con forme e modalità diverse, proprio al fine di evitare impatti pubblicitari negativi.
Si coglie l’occasione infine per ricordare a tutti ad alta voce che il Turismo è l’unico settore economico che genera nel territorio redditi ed occupazione, e che gli operatori turistici, spesso visti quasi come speculatori autori di deturpamenti ambientali ed inquinamento, sono invece i datori di lavoro di migliaia di persone dando così sostentamento economico a tutte le famiglie.
Incentivando, e non ostacolando, le attività degli operatori turistici, si creano quindi le condizioni per uno sviluppo turistico in grado di mantenere, se non aumentare, l’attuale livello di occupazione, assicurando così un futuro sereno alla popolazione che nella sua totalità vive di Turismo.
Restando a disposizione si porgono cordiali saluti.
Camerota, 06.07.2011
                                                     Il Presidente
                                                 Ing. A.Giuseppe Volpe

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