Aereoporto: dalla provincia un milione e mezzo di euro per un piano di marketing

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Aereoporto: dalla provincia un milione e mezzo di euro per un piano di marketing

Un milione e mezzo di euro da mettere a disposizione dell’aeroporto di Salerno per costruire un piano di comunicazione e marketing. E’ questa la proposta che la Provincia di Salerno lancia alla gestione dello scalo salernitano. Ieri mattina, nella struttura di Pontecagnano, la riunione della commissione provinciale ai Lavori Pubblici, presieduta da Antonio Anastasio, e della commissione Trasparenza e Legalità, rappresentata da Rocco Giuliano, delinea la nuova strategia per il rilancio del Costa d’Amalfi. Basata sulla valorizzazione dell’attuale struttura, attraverso un’implementazione delle attività di comunicazione, di promozione e di infrastrutturazione di collegamento all’aerostazione.

Convergenza. E’ questa la parola d’ordine alla base dell’incontro di ieri tra le commissioni provinciali ed il direttore dell’aeroporto di Salerno, Giovanni Basso. Individuate le priorità, si parla del futuro dell’aeroporto. "Bisogna accelerare i tempi per la realizzazione di infrastrutture a sostegno dell’aeroporto – spiega il presidente della commissione provinciale Lavori Pubblici Antonio Anastasio – sia per quanto riguarda la viabilità, che per i terreni circostanti che devono diventare aree su cui costruire alberghi, strutture ricettive di ogni genere che gravitino intorno all’aeroporto, e viceversa".

I PRIMI INTERVENTI

Altro capitolo messo sul tavolo ieri mattina è la questione Cstp. "All’indomani dei primi voli con Verona – specifica Basso – è stata fatta richiesta al Cstp per il ripristino della corsa deviata del numero otto nelle fasce orarie a ridosso degli aerei". Ad oggi, di fatto, non è arrivata alcuna risposta. "Già la prossima settimana – incalza Anastasio – a Palazzo Sant’Agostino convocheremo i vertici del Cstp per risolvere anche questo nodo logistico".
Ma è sul capitolo adeguamento della pista che si registra la vera convergenza. "Non è una priorità – sottolinea Anastasio – bisogna iniziare a valorizzare quello che c’è". Ed il presente, per il Costa d’Amalfi, parla di un aeroporto regionale in grado di far transitare anche decine di passeggeri al giorno tra le due rotte in programma, in attesa, per inizio anno, del collegamento con Torino Caselle.

IL FUTURO DEL COSTA D’AMALFI

Il mese di dicembre sarà il prossimo banco di prova dello scalo salernitano. Dal primo del mese, infatti, i collegamenti con Verona Villafranca entreranno a pieno regime, con cinque collegamenti settimanali. Sempre da dicembre sarà aperta la biglietteria all’interno della struttura e saranno disponibili le prime proiezioni sulle prenotazioni per le festività natalizie, a cui lo scalo punta per decidere su un’eventuale implementazione dei collegamenti.
"C’è però bisogno di comunione di intenti tra i soci – specifica Basso – perché la struttura è presente, funziona, ed è fornita di un organico qualificato che controlla l’attività dello scalo nei minimi dettagli". C’è bisogno anche di investimenti: annualmente l’aeroporto di Salerno costa al consorzio di gestione circa 2,5 milioni di euro "più si promuove e si investe nello scalo – ribadisce Basso – e più si riduce, con il tempo, l’onere economico che ciascun socio va a versare, perché si sviluppa quell’indotto economico troppo spesso invocato".

L’OMBRA DELLA GESAC

Le prossime risposte saranno date il prossimo lunedì, 23 novembre. Una specie di nuovo giorno zero dello scalo salernitano, in cui, in una doppia assemblea, sia della società di gestione che del consorzio, si procederà alla nomina delle nuove cariche.
Sul versante privatizzazione della gestione, il direttore del Costa d’Amalfi non ha dubbi e allontana ogni ipotesi di entrata nei giochi da parte della Gesac. "Non si scende a patti con un concorrente – ribadisce Basso in sede di riunione – soprattutto se il concorrente in questione, capendo le potenzialità dello scalo salernitano, presenta due ricorsi contro presunte illegittimità e prese di posizione dell’aeroporto di Salerno".

FONTE: denaro.it

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