Truffatori finti corrieri e nipoti: la gang in trasferta nel Cilento. Cosa è emerso dalle indagini

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Truffatori finti corrieri e nipoti: la gang in trasferta nel Cilento. Cosa è emerso dalle indagini

Le forze dell’ordine hanno recentemente portato alla luce una sofisticata organizzazione criminale che ha preso di mira anziani in tutto il territorio campano, mettendo in atto un perfido schema di truffa che coinvolgeva finti corrieri e finti nipoti. Le indagini hanno svelato una rete intricata di criminalità, con componenti che coordinavano e agivano in modo sinistro per derubare le vittime più vulnerabili.

Nel mirino delle forze dell’ordine si sono trovati Salvatore Battista e Ciro Della Monica, individui precedentemente noti alle autorità per tentata truffa. La loro attività criminale è iniziata a Santa Maria di Castellabate nel settembre 2020, quando i carabinieri risposero a una chiamata di aiuto da parte di una donna anziana. All’interno di una Smart Fortwo falsamente intestata a una persona di Milano, i carabinieri trovarono Battista e Della Monica. I due avevano chiesto inizialmente 2.000 euro, poi 5.000, alla vittima anziana, promettendo di restituire degli oggetti in oro in cambio. Fortunatamente, il piano è stato interrotto quando la signora non è rimasta a casa, ma ha invece iniziato a fare rumore e a salire e scendere dal suo palazzo.

I carabinieri di Santa Maria di Castellabate li denunciarono per tentata truffa in quella circostanza. Ora si è scoperto che Battista e Della Monica erano parte di una gang napoletana specializzata nel truffare anziani con il metodo dei finti nipoti. Non si tratta, tuttavia, dell’unico caso in cui i due criminali hanno colpito. Il 3 settembre dello stesso anno, hanno rapinato una nonna di 94 anni a San Cipriano Picentino. In precedenza, sempre con il pretesto del finto corriere, avevano agito a San Marzano sul Sarno, prendendo di mira una donna di 79 anni.

Il fascicolo aperto dai carabinieri di Santa Maria di Castellabate ha rivelato particolari inquietanti sulla gang, che sembrava avere un’organizzazione ben strutturata per quanto riguarda le truffe agli anziani. Nell’operazione criminale, c’era un “regista” che lavorava al telefono, coordinando gli altri membri del gruppo e le vittime. Gli esecutori materiali, tra cui Salvatore Battista e Ciro della Monica, agivano di conseguenza. L’obiettivo era sempre quello di tenere gli anziani al telefono in modo che non potessero chiamare i loro parenti o le autorità.

Queste rivelazioni fanno luce su un aspetto oscuro della criminalità che sfrutta la vulnerabilità degli anziani. Le forze dell’ordine stanno lavorando instancabilmente per assicurare alla giustizia coloro che si dedicano a tali attività criminali e proteggere le vittime da futuri attacchi. La lotta contro le truffe agli anziani rimane una priorità, e i cittadini sono incoraggiati a rimanere vigili e a segnalare qualsiasi attività sospetta che coinvolga i propri cari anziani.

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