Valle dell’Angelo a rischio estinzione, ex sindaco: «Cosa fare? Serve unione dei comuni»

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Valle dell’Angelo a rischio estinzione, ex sindaco: «Cosa fare? Serve unione dei comuni»

«Circola sui social network un articolo del settimanale Unico a firma di Vito Gerardo Roberto dal titolo «Valle dell’Angelo a rischio estinzione». Da Vallangiolese doc e da ex sindaco del Comune nel periodo 80 – 85, che nel lontano ’83 proposi con delibera consiliare, senza averne neppure un riscontro di cortesia, ai colleghi dei comuni  vicini la risoluzione di vari problemi che attanagliavano le nostre comunità, leggere quell’articolo, mi ha procurato profonda amarezza». A dirlo al Giornale del Cilento.it è Pasqualino Caputi, cittadino di Valle dell’Angelo ed ex amministratore comunale. 

«Ciò non solo per la triste situazione descritta, ma per aver assistito anno dopo anno allo spopolamento così brutalmente racchiuso in un’arida statistica, che non lascia immaginare i volti e le angosce di quanti a quello spopolamento hanno contribuito, spinti dalle necessità. – spiega Caputi – Se a ciò aggiungo i ricordi di ex professore dell’Istituto Magistrale di Piaggine, cui ho dedicato l’intera mia esperienza professionale e che ha visto ridurre la sua popolazione scolastica da ben tre corsi ad uno, di anno in anno  sempre più in difficoltà, l’amarezza si traduce in rabbia al solo pensiero che la maggior parte di quella classe di professionisti che l’Istituto ha contribuito a formare è stata costretta a trasferirsi altrove per farne la fortuna e contribuirne al progresso, nella staticità se non nell’arretratezza della propria zona. Vien da chiedersi: noi, che siamo rimasti aggrappati alla nostra terra, che cosa abbiamo fatto per arginarne il fenomeno? Più che addentrarci in analisi sociologiche che non porterebbero da nessuna parte, prendendo consapevolezza della realtà, dovremmo chiederci: che cosa occorre fare?».

«La risposta dovrebbe venire – continua Caputi – da quella statistica che all’articolo è annessa che registra lo spopolamento dell’intera zona e, mi sia consentito, dal ricordo di quella mia lontana proposta di aggregazione. I problemi oggi sono diversi, ma l’iter per affrontarli e risolverli è lo stesso: Unione, unione, unione! Proprio in questo periodo vediamo che molte vie  dei comuni della zona sono oggetto di lavori vari per un ammontare di svariati milioni di euro, che in nulla modificheranno non solo lo stato dei luoghi, già ben pavimentati ed accoglienti, ma nessun tassello aggiungeranno alla risoluzione dei problemi e in nulla incideranno sul triste fenomeno dello spopolamento. – e conclude – Non sarebbe stato più utile ed opportuno se i vari comuni avessero elaborato un progetto capace di promuove lo sviluppo della zona con infrastrutture adeguate, centri di accoglienza per giovani ed anziani, ristrutturazione del patrimonio edilizio dei centri storici da mettere a disposizione di quanti in città si trovano in difficoltà economiche e sociali?  Ciascuno di noi è chiamato a dare una risposta e, nell’ambito delle rispettive responsabilità, a guardare con occhio diverso ai problemi della zona per sollecitarne o contribuirne alla risoluzione».

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