Vallo della Lucania: tutti in pizzeria ma senza scendere dall’auto, ‘Non solo Pane’ diventa Drive

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Vallo della Lucania: tutti in pizzeria ma senza scendere dall’auto, ‘Non solo Pane’ diventa Drive

Il primo ristorante drive-in aprì a Dallas, in America, nel 1921. Chi lo avrebbe mai detto che quasi cent’anni dopo sarebbe diventata un’opportunità per chi in tempi di emergenza sanitaria è costretto a reinventarsi pur di combattere contro gli spettri di una palpabile chiusura. Angelo Iannuzzi (29 anni), proprietario di tre locali a Vallo della Lucania, questi spettri li ha scacciati, nonostante le difficoltà e «gli aiuti che dal governo non sono mai arrivati». Lui, «abituato a partire da zero», ha atteso l’ordinanza della Regione Campania per ripartire con la consegna a domicilio prima e l’asporto subito dopo. Ma Angelo non si è mai accontentato. 

Allora, in una sera di inizio maggio, mentre con le gambe a cavalcioni sul divano osservava le immagini del telegiornale, ha pensato di offrire un servizio nuovo alla sua clientela. Nasce così ‘Non solo Pane Drive’. Per garantire il distanziamento sociale, evitare assembramenti, e nell’attesa che qualcuno dall’alto decide di riaprire le pizzerie e i ristoranti, Angelo ha messo il suo menù su un file pdf, lo ha caricato sullo smartphone delle prenotazioni, e a sera, oltre all’asporto e alla consegna a domicilio, attende i suoi clienti all’esterno del locale. In auto gli ordinano l’aperitivo, oppure la pizza, insomma tutto ciò che il menù di ‘Non solo Pane’ offre. E poi lo staff consegna l’asporto direttamente al finestrino dell’auto. In posti riservati i clienti possono consumare la cena e poi andare via senza mai essere scesi dall’auto. 

Non è proprio il massimo per chi è abituato alle folle e ai locali chiassosi con la musica e tante facce nuove. Ma con un’emergenza mondiale così pericolosa, che ha davvero messo in ginocchio l’economia di ogni angolo della Terra, Angelo ha alzato la testa e con la schiena dritta si è reinventato. «Resto aperto e combatto non per guadagnare, in questa fase è utopistico pensarlo, ma sono qui anche e sopratutto per i miei collaboratori, quando io ho chiesto una mano a loro non si sono mai tirati indietro, ora tocca a me non lasciarli soli» ha chiosato Angelo. 

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