Palinuro, continuano le polemiche sulla situazione dell’Arco Naturale

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Palinuro, continuano le polemiche sulla situazione dell’Arco Naturale

In risposta alla mail di De Martino giunge in redazione la lettera di un abitante del comune di Centola:”a proposito dell’Arco Naturale, al quale mi vorrei collegare per esprimere alcune personali considerazioni”
“Gentile Direttore,
ho appena letto l’intervento dell’arch. Antimo Di Martino a proposito dell’Arco Naturale, al quale mi vorrei collegare per esprimere alcune personali considerazioni. Conosco personalmente l’arch. Di Martino ed ho avuto modo di  scambiare in modo diretto reciproche riflessioni sull’argomento. Comincio col dire che condivido in pieno quanto detto nel suo breve  ma preciso e puntuale scritto: nessuna alterazione o modifica dei
fatti; è esattamente ciò che è accaduto all’area negli ultimi tre mesi. Una situazione così triste, paradossale, per certi versi incomprensibile. Laddove l’unico elemento che è emerso con forza e decisione è stata l’affermazione e l’imposizione dei divieti, dei sequestri, delle repressioni…Ma un cittadino “normale” si domanda: come mai l’Arco Naturale, che pure si presenta “imbragato” e chiodato, non sarebbe praticabile? E i lavori eseguiti (e le risorse spese) non erano forse finalizzati a “mettere in sicurezza” l’Arco Naturale, in modo da renderlo fruibile ai numerosi visitatori? E come mai una struttura metallica prefabbricata posta a mo di tunnel sotto l’Arco, voluta e finanziata dalla regione Campania (nell’estate del 2010!), dimensionata e realizzata sotto la guida dell’ufficio del Genio Civile di Salerno, nell’estate del 2011 è stata dichiarata non più idonea a garantire il transito delle persone sotto l’Arco? In questo caso vale l’azione repressiva del magistrato o l’assunzione di responsabilità di addetti ai lavori (tecnici) del Genio Civile?…
E ancora, a proposito del ponticello (ma serebbe più corretto parlare di passerella pedonale) che ogni anno viene realizzato alla foce del Mingardo per consentire il transito sulle due sponde e sulle due spiagge: è proprio vero che lo stesso “non presentava i necessari requisiti antisismici e antincendio…”? (così scriveva qualche “funzionario” ASL in un sopralluogo dell’estate 2010…dal che è conseguito poi il fantomatico “sequestro” del 7 giugno 2011 cui fa riferimento l’arch. Di Martino…E ancora proseguendo: il degrado diffuso sulla spiaggia (interdetta ufficialmente), l’immodizia, i veicoli terrestri che indisturbati hanno continuato a scorazzare lungo la sponda destra del Mingardo fino a quasi sulla spiaggia… e tanto altro ancora…Ma allora? E le istituzioni territoriali dove sono? Il Parco, i comuni… Dove sono finiti gli “addetti ai lavori”? quelli che dovrebbero avere sia gli elementi di conoscenza che il ruolo istituzionale per disciplinare a monte l’assetto e la fruizione del territorio, sia esso l’Arco Naturale, il Mingardo, la spiaggia…E’ concepibile o comprensibile o accettabile per una persona “normale” che a determinare l’uso o l’interdizione di un’intera area possa essere l’azione di un magistrato o la relazione di un funzionario ASL o da qualche altro soggetto che non sia l’istituzione preposta al governo di quel territorio anche sotto l’aspetto dell’uso e della fruizione.
Dov’è finita la politica intesa come azione del “fare”?
E’ ora che chi riveste ruoli istituzionali affermi ed eserciti i propri ruoli prima di tutto attraverso l’assunzione delle proprie responsabilità e le proprie competenze.
Distinti saluti.
Francesco Ciccarino, Centola”

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