Blitz anti-droga nel Cilento: la difesa dei presunti pusher

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Blitz anti-droga nel Cilento: la difesa dei presunti pusher

Primi interrogatori nel carcere di Vallo della Lucania per i presunti pusher arrestati dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania.

Il Gip Elisabetta Garzo ha proceduto all’interragatorio di quattro dei detenuti in custodia cautelare accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacienti emessa dal Gip Nicola Marrone su richiesta del sostituto procuratore Renato Martuscelli.

In particolare Francesco Lembo, difeso dall’avvocato Arianna Santacroce, ha chiarito la sua posizione e gli addebiti a suo carico; nei prossimi giorni, il suo legale presenterà istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame di Salerno.

Chiarisce la sua posizione e soprattutto il contenuto di alcune telefonate intercettate dagli inquirenti Vincenzo Pinto, uno dei maggiori indiziati per lo spaccio di stupefacenti nel Cilento.

L’uomo assistito dagli avvocati Gaetano Pastore e Gaetano Di Vietri, ha sostenuto che alcune delle intercettazioni a lui addebitate non sono altro che normali conversazioni di lavoro; non si tratterebbe quindi, secondo Pinto, di linguaggio in codice ma di semplici telefonate per la commercializzazione di bibite o prodotti attinenti alla sua attività.

I difensori di Pinto, avrebbero a questo punto, chiesto al Gip la revoca o la sostituzione della misura cautelare, un’istanza sulla quale il giudice si è riservato di decidere.

Sottoposti ad interrogatorio di garanzia anche Angelo Di Feo e Felice Maio, il primo difeso dall’avvocato Di Vietri si sarebbe difeso rigettando le accuse a suo carico ed escludendo le sue responsabilità in merito all’attività di spaccio.

Nei prossimi giorni, si darà il via agli interrogatori di garanzia per gli indagati ai domiciliari e per coloro che sono destinatari degli obblighi di dimora, poi il procedimento per lo spaccio di sostanze stupefacenti sarà al vaglio dei giudici del Riesame di Salerno per gli indagati che chiedono di essere scarcerati.

Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero avviato una fiorente attività di spaccio in molti paesi del Cilento, in particolare a Casal Velino, nel periodo estivo. Tre gruppi distinti che agivano in un’unica direzione quello della vendita di sostanze stupefacenti che acquistavano nell’hinterland napoletano.

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