Blitz antidroga nel Cilento, pusher in manette fanno scena muta davanti al gip

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Blitz antidroga nel Cilento, pusher in manette fanno scena muta davanti al gip

I quattro pusher arrestati nel corso del blitz antidroga tra Agropoli e Capaccio hanno fatto scena muta davanti al gip Elisabetta Boccassini, senza ribattere alle accuse mosse in merito al presunto giro di droga messo in piedi nel Cilento. Paolo De Martino, Manuel Femia, Carmela Lambiase e Egidio Cappai hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Intanto, nelle prossime ore, si svolgeranno gli interrogatori di garanzia delle 10 persone attualmente ai domiciliari. Delle 14 persone nei guai, dieci sono residenti a Capaccio, tre ad Agropoli e due sono di Battipaglia. Tra questi due sono ucraini e uno marocchino. Sono stati tutti accusati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. La droga (cocaina, hashish, marijuana e eroina) veniva spacciata nelle piazza di Agropoli, Capaccio, Battipaglia e Montecorvino Rovella. Il fornitore, anche lui arrestato, è un residente di Montecorvino.

A finire in carcere, a Fuorni, il 41enne battipagliese Paolo De Martino, residente a Montecorvino Rovella, ritenuto dagli inquirenti «il fornitore materiale della droga ai pusher», il 34enne Egidio Cappai di Capaccio noto alle forze dell’ordine e già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, la 56enne Carmela Lambiase, e suo figlio, il 31enne Manuel Femia, entrambi pregiudicati e residenti in località Chiorbo di Capaccio ma originari della provincia di Torino. Questi i nomi dei soggetti finiti, invece, agli arresti domiciliari residenti a Capaccio: l’ucraino 22enne pregiudicato Dmytro Kravets, il 23enne marocchino pregiudicato Mohamed Kouider, il 35enne Damiano Merola e il 28enne capaccese Carmine Franco residente ad Albanella, entrambi pregiudicati, poi il 37enne pregiudicato Michele Arenella di Capaccio. Obbligo di firma per Vincenzo Citro, 30enne di Capaccio. Ad Agropoli, invece, domiciliari per il 37enne Alessandro Merola, il 23enne ucraino pregiudicato Igor Gava, i fratelli Roberto e Osvaldo Ronsini rispettivamente di 23 e 26 anni (difesi entrambi dall’avvocato agropolese, Benedetta Sirignano), così come per il 27enne Massimo Luzzi, domiciliato a Battipaglia.

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