Emergenza rifiuti, Morinelli: “I dipendenti Yele sono giunti alla disperazione”

| di
Emergenza rifiuti, Morinelli: “I dipendenti Yele sono giunti alla disperazione”

Possibili problemi di ordine pubblico. “Temiamo che i lavoratori possano uscire di testa e la questione possa passare da un problema sociale e sindacale ad una questione di ordine pubblico”. È l’allarme che lancia il segretario Fast/Conf Ambiente Angelo Morinelli tramite una missiva. I dipendenti dei comuni di Ascea, Camerota, Centola e Piaggine vantano arretrati che in molti casi si protraggono dal 2010. Da ciò che si legge dal comunicato i dipendenti Yele non possono più aspettare di ricevere gli stipendi, sembra quasi che siano giunti ad un punto di non ritorno: “I lavoratori sono alla disperazione, in molti casi danno segni di squilibri mentali e vanno facilmente in escandescenza minacciando anche gesti inconsulti”. Il sindacato prende le distanze da quello che potrà succedere nei prossimi giorni ma dichiara di stare “umanamente” vicino ai dipendenti Yele: “Per quanto ci riguarda, ne prendiamo sin da adesso le distanze, continuando, così come abbiamo sempre fatto, perseguendo gli obbiettivi sindacali utilizzando esclusivamente ciò che le leggi attuali in materia, ci consentono di fare. Comunque, umanamente, siamo vicini a tutti i lavoratori in difficoltà e alle loro famiglie”.

I comuni sono insolventi. La questione nasce a monte, spiega la missiva, ovvero i comuni non pagano il servizio della raccolta rifiuti: “Da incontri avuti con la dirigenza di Yele S.p.A. e CO.RI. SA/4, tutto questo nasce da fatto che i comuni (enti pubblici) a cui Yele S.p.A. e CO.RI. SA/4 prestano i loro servizi, non pagano. Ricordiamo a noi stessi e ai nostri interlocutori che il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei RSU è un servizio a richiesta, pertanto, i Comuni quanto spendono, tanto devono incassare e non distrarre le tasse pagate dai contribuenti per altri servizi. Peraltro, per legge devono avere un conto dedicato solo ed esclusivamente per gli RSU”. 

Sciopero nei prossimi giorni. Da quanto scritto sembra sempre più probabile uno sciopero dei dipendenti Yele, i quali stanno comunque protestando da giorni contro la mancata retribuzione degli stipendi. Il pericolo lanciato da Morinelli è quello che si vada oltre lo sciopero. Non si escludono proteste già nell’immediata giornata di martedì 24 gennaio.

Di seguito la missiva del sindacato:

Rilevatoche, alla data odierna, continua a perdurare lo stato di incertezza nell’erogazione dello stipendio dei dipendenti di Yele S.p.A. e del CO.RI. SA/4, in particolar modo soffrono maggiormente di questa situazione di disagio e precarietà i lavoratori addetti alla raccolta, trasporto e smaltimento dei RSU,

operanti nei Comuni di:

– Ascea (Sa), vantano gli stipendi da settembre 2011 e 13a;

– Camerota (Sa), vantano gli stipendi da settembre 2010 (più 14a, che doveva essere

erogata con lo stipendio di giugno 2010) e 13a 2010, poi tutti gli stipendi del 2011

(inclusa 14a e 13a 2011);

– Centola (Sa), vantano gli stipendi da giugno 2011 (inclusa 14a e 13a 2011);

– Piaggine (Sa), vantano gli stipendi da luglio 2011 (più 14a, che doveva essere erogata con lostipendio di giugno 2011 e 13a 2011).

Mentre i dipendenti del CO.RI. SA/4, vantano stipendi da ottobre 2011 e 13a 2011. Questi sono alcuni esempi di come è la situazione attuale. Si capisce e si comprende che i lavoratori sono alla disperazione, in molti casi danno segni di squilibri mentali e vanno facilmente in escandescenza minacciando anche gesti inconsulti, a volte, anzi spesso, se la prendono anche con le O.O.S.S. che li rappresentano, accusandoci di inefficienza o, peggio ancora, di collaborazionismo con le Aziende, perché (a loro avviso) non facciamo abbastanza per farli “pagare”, ma possiamo garantire che si stanno utilizzando tutti gli strumenti che la legge ci consente. Adesso la situazione è peggiorata in quanto, con la manovra cosiddetta “SALVA ITALIA”, non sanno dove sbattere la testa tra aumenti di benzina – gasolio, aumento di tasse varie, reintroduzione dell’ICI o IMU come si chiamerà, famiglia da mantenere, figli alla Scuola “d’Obbligo”, canone Rai, tassa di proprietà autovettura, rca, affitti o mutui casa e chi più ne ha più ne metta. Molti di loro, per far fronte agli impegni finanziari, hanno fatto la cessione di 1/5 dello stipendio (ma nel momento che l’Azienda da cui dipendono non versa la quota a suo carico, si ritrovano pure iscritti in CRIF) e anche alla cessione del 2° quinto e temiamo, ahimè, che qualcuno si possa far prestare denaro da canali poco chiari. Ripetiamo ancora una volta, che temiamo che i lavoratori possano uscire di testa e la questione possa passare da un problema sociale sindacale ad una questione di ORDINE PUBBLICO, proprio per gli atteggiamenti che costoro possano assumere. Per quanto ci riguarda, ne prendiamo sin da adesso le distanze, continuando, così come abbiamo sempre fatto, perseguendo gli obbiettivi sindacali utilizzando esclusivamente ciò che le leggi attuali in materia, ci consentono di fare. Comunque, umanamente, siamo vicini a tutti i lavoratori in difficoltà e alle loro famiglie. Da incontri avuti con la dirigenza di Yele S.p.A. e CO.RI. SA/4, tutto questo nasce da fatto che i Comuni (Enti Pubblici) a cui Yele S.p.A. e CO.RI. SA/4 prestano i loro servizi, NON PAGANO. Ricordiamo a noi stessi e ai nostri interlocutori che il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei RSU è un servizio a richiesta, pertanto, i Comuni quanto spendono, tanto devono incassare e non distrarre le tasse pagate dai contribuenti per altri servizi. Peraltro, per legge devono avere un conto dedicato solo ed esclusivamente per gli RSU.

Si Chiede a tutti gli organi in indirizzo, rispetto ai propri ruoli di competenza, di:

– verificare la situazione debitoria dei Comuni verso Yele S.p.A. e CO.RI. SA/4;

– fare in modo che il settore rifiuti non passi nelle mani dei privati, per i motivi che sono intuibili a tutti;

– quanti, quali e i motivi per cui Enti Comuni violino quanto lamentato dal Commissario del CO.RI.

SA/4 nella lettera del 17 gennaio 2012 che sottoscriviamo in pieno, avente per n. di prot. 203 e peroggetto: “Divieto Affidamento A Privati Dei Servizi Inerenti La Gestione Integrata Del Ciclo Della Raccolta Differenziata”. Inviata e a conoscenza di molti organi in indirizzo;

– come fanno i Comuni a far quadrare i propri bilanci, essendo in situazione debitoria che si trascinano da anni e proprio sul capitolo RSU, cosa si sono inventati;

– consentire ai Comuni non tanto disastrati di poter accedere a Mutui presso la Cassa Depositi e

Prestiti, magari con Garanzie Istituzionali (Stato Centrale, Regione, Provincia o Beni dell’Ente) e

quelli disastrati devono chiedere (a furore Istituzionale o con provvedimenti Commissariali) il

DISSESTO FINANZIARIO dell’ENTE. Sia che si applichi la prima ipotesi o la seconda, il tutto deve essere volto al risanamento lungo e duraturo della partita RSU e per il bene delle loro Comunità, adottando per il futuro tutte quelle misure atte a far sì che la storia non si ripeta;

– prendere seri ed efficaci provvedimenti affinché i lavoratori possano ricevere tutti gli stipendiarretrati e potere contare sulla puntualità dei futuri.

Certi di un sollecito, favorevole e sicuro riscontro per il bene dei lavoratori e fare in modo cheriprendano la loro tranquillità e calma interiore, cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata