Ascea, al Parmenide il pubblico sceglie l’inno del Cilento

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Ascea, al Parmenide il pubblico sceglie l’inno del Cilento

Tutti in piedi e applausi scroscianti per la canzone “So nato a lu Ciliento”. Il pubblico del teatro Parmenide di Ascea, nella serata di mercoledì 24 aprile, ha partecipato con grande commozione all’evento voluto e promosso dal direttore artistico Carlo Sacchi e dedicato ad Aniello De Vita, il medico-cantautore venuto a mancare pochi mesi fa.
 
La platea ha ascoltato dieci canzoni. Orecchio ben attento ai testi e alle musiche. Poi il voto: al terzo posto ‘Aria re viento re terra’, seconda classificata ‘Ciliento terra mia’ e come inno del Cilento è stato scelto ‘So nato a lu Ciliento’. L’interpretazione dei brani da parte del gruppo di Vallo della Lucania ‘Coros Mediterraneo’ ha appassionato e commosso i presenti. Musiche che hanno trasportato gli ascoltatori a tempi passati. A suonare la fisarmonica Giacomo Rodio che, in un’intervista rilasciata alla giornalista Biagina Grippo, ha definito il compianto De Vita come «un grande amico, voce e anima del Cilento». «Un professionista preparato ed umano per vocazione – continua il musicista – sempre pronto a prestarsi gratuitamente per chi aveva bisogno. E anche un grande cantautore per passione, che ai suoi amici, andati a trovarlo – conclude – aveva fatto ascoltare, nonostante la sofferenza della malattia, la sua ultima canzone ‘Li pensieri’».

Nella seconda parte della manifestazione è stata proclamata, dopo il conteggio delle schede, la canzone vincitrice che ha conquistato il cuore del pubblico in sala e non solo. “So nato a lu Ciliento” è ritenuta, infatti, da molti un vero e proprio inno per il Cilento. «Sarebbe un giusto e meritato riconoscimento – spiega Carlo Sacchi – per una personalità di spicco del territorio che si è distinta a livello culturale, professionale e sociale, ed è stata apprezzata e riconosciuta in Italia e all’estero. Un atto d’amore verso chi ha sempre amato e valorizzato il nostro Cilento che poi è un atto d’amore verso noi stessi».

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