Vallo Pulito, è davvero riuscita l’operazione?

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Vallo Pulito, è davvero riuscita l’operazione?

Da alcuni giorni è terminata l’operazione Vallo pulito, iniziativa di bonifica dal problema del “rifiuti killer” che da tempo affligge il comprensorio Vallo di Diano e promossa dal Consorzio Bacino Sa3.

All’iniziativa ha preso perte una vera task force composta da operatori ecologici che con l’ausilio di appositi mezzi che hanno ripulito diverse aree del Vallo di Diano sommerse da rifiuti di qualsiasi genere (elettrodomestici, pneumatici, plastica, vetro, indumenti, mobili, materassi) abbandonati in ogni dove.

Il primo intervento di bonifica è avvenuto in località Zerro di Sala Consilina che ha portato alla raccolta di circa 20 quintali di rifiuti stipati nei pressi di due sottopassi dell’A3 ai quali sono seguite altre azioni di bonifica.

Ma non tutto quadra. Effettivamente è così, visto che fatto un giro nelle aree limitrofe valdianesi il rifiuto impera.

Il Giornale del Cilento ha percorso la Sp11 del Corticato sino a Teggiano, risultato? Un paesaggio fatto di sacchetti sparsi, lattine, bottiglie di plastica, pneumatici senza contare due comodi sedili d’automobile, un vero supermarket dove il possibile acquirente può trovare di tutto.

Questo autentico supermercato del rifiuto oltre ad essere immerso in uno dei punti più panoramici del Parco del Cilento e Vallo di Diano è praticamente a due passi dai luoghi di pascolo più frequentati dell’area, insomma da un canto la doscirica dal lato opposto pascolano liberamente greggi e mandrie di bastiame.

Quali i danni all’ambiente? Ecco i tempi di smaltimento dei rifiuti.

Ecco riportata una breve lista dei tempi di smaltimento dei rifiuti, un piccolo vademecum per chi volesse recar ulteriori danni al patrimonio ambientale.

Resti di frutta e verdura. Nonostante siano rifiuti naturali, necessitano fino a 90 giorni per essere completamente decomposti.

Fazzoletti di carta. La decomposizione dei fazzoletti di carta avviene in un lasso di tempo stimato da 3 fino a 6 mesi. Dopo essere stati utilizzati non possono essere riciclati insieme alla carta, in quanto sporchi; pertanto vanno gettati nel sacco della spazzatura.

Carta e giornali. Un giornale impiega fino a 12 mesi per essere biodegradato; il miglior modo per riutilizzare questo tipo di materiale, che insieme agli altri rifiuti cartacei costituisce una parte importante dei rifiuti raccolti dai comuni, è di impiegarlo per la produzione di carta riciclata.

Pacchetti di sigarette vuoti. I pacchetti di sigarette sono composti da vario materiale quale cartoncino, carta – alluminio e plastica. Il tempo di degradazione medio di questi rifiuti (esclusa la plastica) si aggira intorno ai 12 mesi.

Mozziconi di sigarette. I mozziconi di sigaretta impiegano ca. 2 anni per essere decomposti a causa della loro complessa composizione: acetato di cellulosa, pasta di legno, carta e talvolta carbone attivo per il filtro e tabacco, carta e adesivo per la colonna di tabacco.

Gomma da masticare. La degradazione delle gomme da masticare avviene in circa 5 anni. Infatti la gomma, nonostante sia di origine vegetale, è un materiale difficilmente attaccabile dai microorganismi che riescono quindi a degradarlo soltanto lentamente.

Lattine di alluminio. L’alluminio è il materiale comunemente impiegato per realizzare le lattine delle bibite.
Non essendo un materiale ferroso, non è soggetto alla ruggine. Per la degradazione di questo tipo di rifiuti è necessario fino ad un intero secolo.

Contenitori in plastica (PET). Il PET (polietilene tereftalalato) è un tipo di plastica particolare abbastanza recente, composta da carbonio, idrogeno e ossigeno. Secondo stime, il PET impiega da 100 fino a 1000 anni per essere degradato.

Posate e stoviglie di polistirolo. Le posate e le stoviglie di plastica, solitamente sono costituite da polistirolo (PS), ma possono essere realizzate anche in polietilene (PE). Le posate di plastica si decompongono in un periodo di tempo abbastanza lungo stimato tra 100 e intorno ai 1000 anni.

Bottiglie di vetro. Il vetro è un materiale inerte che resiste agli agenti di degradazione ambientale. Viene utilizzato soprattutto per la realizzazione di bicchieri, vasi o per contenitori di bevande. Si stima che le bottiglie di vetro vengano degradate in tempi molto lunghi, oltre i 1000 anni.

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