Alfano, 700 euro recuperati: è polemica tra maggioranza e opposizione

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Alfano, 700 euro recuperati: è polemica tra maggioranza e opposizione

Un gruzzolo risparmiato diventa oggetto di polemica ad Alfano, nel Cilento. Nel borgo, che sorge alle falde del monte Scuro, si acuisce lo scontro politico dopo un manifesto affisso nei giorni scorsi dal gruppo di minoranza consiliare su alcuni soldi recuperati nelle casse comunali «per merito dell’opposizione stessa che – si legge – con attenzione e precisione, ha prontamente rilevato l’errore presente nella delibera precedente relativa al conteggio delle competenze spettanti alla cooperativa Iride per i servizi di pulizia della sede comunale».

Secondo il gruppo Uniti per Alfano si è trattato di un conteggio sbagliato, in quanto alla cooperativa sarebbero stati addebitati 686,25 euro in più, poi recuperati dopo un nuovo calcolo. «Riteniamo importante e doveroso – scrivono – che i soldi dei cittadini vengano oculatamente gestiti fino all’ultimo centesimo».

Ma la critica della maggioranza non si è fatta attendere. Il vicesindaco Francesco Carbone ha risposto al manifesto dapprima sottolineando una disattenzione linguistica riportata nella locandina e poi spiegando che «la svista del conteggio sarebbe emersa inevitabilmente ed automaticamente dal bilancio» in quanto «la somma in oggetto della determina (e non della delibera, come scritto nel manifesto) era soltanto un impegno di bilancio».

Nello specifico, spiega Carbone in un post su Facebook «vi è una differenza sostanziale tra delibera e determina.  La delibera è il frutto di un’azione politica (cioè fatta dall’amministrazione per mezzo di giunta o consiglio comunale); la determina è il frutto di un’azione tecnico amministrativa, fatta dunque dai responsabili comunali)». Poi aggiunge: «E’ stato scritto delibera per un errore frutto di ignoranza, oppure si vuole ingannare la gente strumentalizzando una più che ordinaria svista di un dipendente comunale?». Sui quasi 700 euro recuperati dalla minoranza aggiunge che «la somma in oggetto della determina ha un nome: impegno sul bilancio. Nel momento in cui da questo si sarebbe passati alla liquidazione la lecita svista sarebbe emersa inevitabilmente ed automaticamente dal bilancio, anche senza l’intervento dei paladini». «E’ così che stanno le cose, non ho detto niente di personale, ma solo come le cose sono oggettivamente, tecnicamente», conclude il vicesindaco. 

Tuttavia, secondo il gruppo di minoranza, «la maggioranza si è concentrata su una svista terminologica contenuta nel manifesto, ritenendola più importante della svista contabile che è stata compiuta sul Comune e di cui nessuno, eccetto la minoranza, si era accorto». E sottolinea che «la nostra comunicazione è stata fatta in via preventiva con il solo scopo di risolvere la cosa prima che accedesse», ribadendo che 686.25 euro non sono una gran cifra ma tra averli e perderli la differenza vale il doppio. La cosa che ci sconcerta – aggiunge il gruppo di monoranza – è l’effetto sortito su alcuni soggetti il quale ci porta a pensare che gli stessi non ne hanno affatto compresa la serietà concentrandosi solo e soltanto come sanno fare, sul tentativo di distruggere l’altro denigrandolo».

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