Allerta tsunami, sindaci del Cilento svegliati nel cuore della notte: la ricostruzione e il perchè

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Allerta tsunami, sindaci del Cilento svegliati nel cuore della notte: la ricostruzione e il perchè

Squillano i telefoni cellulari dei sindaci del Cilento nel cuore della notte. Sono le 4 e mentre tutti dormono, le istituzioni sono chiamate a raccolta. Cosa sta succedendo? Un forte terremoto, con sisma 7.9, ha colpito la Siria e la Turchia.

E cosa c’entra l’Italia ed in particolare le coste del Meridione? Uno tsunami potrebbe investire e causare danni alla punta e al tacco del nostro Stivale. Il dipartimento della protezione civile lancia un primo comunicato stampa. I carabinieri allertano i sindaci e gli altri corpi di forze di polizia e dell’ordine mentre la capitaneria di porto si mette in contatto con diportisti e pescatori.

Il primo comunicato

Sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv, Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17. Si raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali.

Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti.

Il Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con INGV, Ispra e le strutture del SNPC, continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull’evoluzione dell’evento.

I provvedimenti e la macchina dei soccorsi

Subito è scattata la macchina. I gruppi di protezione civile comunali, i vigili urbani, la capitaneria di porto e i carabinieri si sono messi in contatto insieme alle istituzioni per capire il da farsi. Massima attenzione rivolta ai porti del Cilento. Il sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato, ha emanato un’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, ha ordinato alla cittadinanza di restare lontano dalle coste e di seguire tutte le disposizioni dell’autorità competenti. Il sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, ha attivato la macchina della protezione civile comunale insieme al consigliere delegato Lello Saturno. Sul porto di Marina di Camerota, infatti, alle 4.30 era presente già un folto gruppo di volontari e agenti.

L’allarme è rientrato

Alle 7.15 l’allerta tsunami è rientrata: «Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che è stato revocato l’allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle ore 02.17. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia».

Il bilancio del terremoto

Intanto continua a salire il bilancio delle vittime. Sono oltre 831 le persone che hanno perso la vita per il terremoto che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras) ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras – una delle province colpite – ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione.

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