Camerota in un anno da 5 a 3 Vele, Scarpitta: «Legambiente spieghi i motivi»

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Camerota in un anno da 5 a 3 Vele, Scarpitta: «Legambiente spieghi i motivi»

«Siamo allibiti e sbigottiti da quanto accaduto nelle ultime ore. Camerota, una delle località balneari più rinomate d’Italia, è stata recentemente declassata da 5 a 3 Vele, il riconoscimento di Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano. Una decisione che ha lasciato sia i residenti che i visitatori perplessi. Il declassamento delle Vele è avvenuto in modo inspiegabile e ha sollevato diverse domande riguardo ai criteri di valutazione utilizzati per l’assegnazione». Lo scrive in una nota stampa il sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta. La questione riguarda il vessillo di Legambiente. Camerota è infatti passata da cinque Vele di Legambiente a tre.

«Camerota, nota per le sue acque cristalline e le spiagge incontaminate, è stata insignita della Bandiera Blu per l’eccellenza del suo mare, della Bandiera Blu per gli approdi, della Bandiera Verde per le spiagge consigliate dai pediatri e della Bandiera Gialla per i Comuni ciclabili. Il Comune di Camerota fino a qualche anno fa non aveva nessun depuratore, l’amministrazione Terradamare ne ha inaugurati ben tre, dimostrando un impegno concreto per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente marino. – spiega Scarpitta – Camerota, inoltre, è unica nel suo genere perchè abbracciata da ben due aree protette: una marina e una terrestre. Nel Parco del Cilento sono solo tre i Comuni di questo tipo. Parliamo di Castellabate, con l’area marina protetta di Santa Maria, e poi Camerota e San Giovanni a Piro che condividono l’area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta».

«Uno dei primi significativi paradossi è proprio qui: Camerota è titolare di più della metà dell’area marina protetta che condivide con San Giovanni a Piro. Come mai a Camerota le 3 Vele e San Giovanni le 5 Vele? Non è lo stesso mare? Oppure è stata installata a nostra insaputa una barriera sottomarina che divide i territori e quindi rende i due mari diversi? Non bastano le risorgive marina di acqua dolce, le distese di posidonia oceanica, gli anfratti, le grotte, le spiagge e tutto ciò che il mondo già conosce? – dice il sindaco – C’è da aggiungere, poi, che Legambiente, stessa organizzazione che consegna le Vele, nel 2013 e nel 2014, ha insignito Cala Bianca e Porto Infreschi con il riconoscimento di Spiagge più Belle d’Italia. Solo Camerota nel Cilento vanta di questo riconoscimento. Cosa è successo? All’improvviso non sono più belle? È legittimo chiedersi come sia possibile una differenza così significativa nella valutazione?»

E prosegue: «Il Comune di Camerota, insieme agli operatori turistici e agli abitanti, si impegna a fare chiarezza su questa decisione. Sappiamo bene che richiedere una revisione accurata del processo di valutazione utilizzato per l’assegnazione delle Vele è inutile, anche se sarebbe fondamentale per preservare l’integrità e il prestigio di questo premio che, con questi elementi, inevitabilmente vacilla. Una località come Camerota ha ottenuto le 5 Vele per oltre dieci anni di fila. All’improvviso si passa direttamente a 3 Vele, senza spiegazioni. Un operazione di declassificazione netta, cruda, senza nemmeno scendere prima a 4 Vele. Per quale motivo? Come è possibile che località con impianti di depurazione e tutti i riconoscimenti italiani ed europei al massimo delle valutazioni possa scendere a 3 Vele di Legambiente? Mica centrerà la mancata partecipazione e la collaborazione, in diversi ambiti e a più livelli, con Legambiente? Non lo vogliamo proprio pensare. Sarebbe davvero clamoroso. Le 5 Vele funzionano in questo modo: ad ogni comprensorio è assegnato un punteggio da 1 a 100, poi sintetizzato nell’assegnazione delle Vele. Contano i seguenti parametri:

•   Lo stato di conservazione del territorio e del paesaggio di una località
•   Le stelle, da 1 a 5, indicano la qualità dell'accoglienza e la sostenibilità turistica
•   Il simbolo con l'onda riguarda la pulizia del mare e delle spiagge
•   Il castello contraddistingue le località che offrono luoghi di interesse storico-culturale, musei, siti archeologici etc
•   I comuni che hanno promosso iniziative nel campo della gestione sostenibile
•   La presenza di fondali particolarmente interessanti per chi pratica l'attività subacquea e di servizi a terra
•   I comuni che hanno adottato misure per ridurre la plastica monouso sul proprio territorio

Considerando questi parametri cosa ha Camerota in meno delle altre località che hanno ottenuto le 5 Vele? E, soprattutto, cosa ha Camerota in meno rispetto agli anni precedenti dove invece le 5 Vele venivano assegnate regolarmente?

Camerota ha in più i depuratori, il palazzo marchesale come luogo di interesse storico che prima non aveva. Camerota ha ottenuto la qualità eccellente delle acque anche in località Calanca dove l’anno scorso il livello era buono, quindi non il massimo, mentre ora è al massimo anche lì come lungo tutto la costa.

Di certo non sono le 5 Vele a minare la forza di Camerota che con o senza tutti i riconoscimenti resta sempre prima per numero di presenze turistiche nel Cilento e terza in Campania solo dopo Napoli e Sorrento. Sicuramente questa operazione di Legambiente che lascia tantissimi punti interrogativi, è deleteria più per la credibilità del premio 5 Vele che per la bellezza e la qualità di Camerota, quest’ultima, sappiamo, resterà immutata».

«Per concludere, mi rivolgo anche verso chi, nelle ultime ore, ha preferito attaccare sindaco e amministrazione, anziché cogliere l’occasione importante per schierarsi al fianco dei cittadini e soprattutto per difendere la propria terra. – prosegue Scarpitta – Il vostro (non) impegno per Camerota si sintetizza miseramente attraverso i comunicati stampa che tentate di scrivere per sminuire, senza ottenere buoni risultati, l’operato di questa amministrazione. Vi ricordo che questo modus operandi vi ha portati solo verso una direzione: quella di collezionare uno scarto di voti da circa 200 del 2017 a quasi i 1.000 del 2022. Continuate così! Il gruppo di maggioranza Terradamare, per la verità che contraddistingue il nostro percorso e la trasparenza, chiede fin da subito a Legambiente un incontro chiarificatore, con lo scopo di apprendere quali sono stati i criteri di valutazione che dall’anno scorso a quest’anno, hanno subito un cambiamento. Camerota continuerà a lavorare per garantire la tutela e la conservazione delle sue preziose risorse naturali, collaborando con le autorità competenti e coinvolgendo attivamente la comunità locale. Cittadini e turisti sanno perfettamente che il lavoro e l’impegno costante di tutti gli attori principali della filiera turistica, riflettono l’autentica bellezza della Perla del Cilento e il nostro impegno per la sostenibilità ambientale».

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