Morì al posto di blocco, monumento memoria giovane sequestrato

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Morì al posto di blocco, monumento memoria giovane sequestrato

Massimo Casalnuovo era un ragazzo di Buonabitacolo molto giovane che il 21 agosto del 2011 morì in seguito ad un incidente stradale avvenuto nei pressi di un posto di blocco dei carabinieri. Il giovane cadde dal motorino per un presunto intralcio che – secondo quanto emerge dalla indagini – sarebbe stato provocato da un militare. In via San Donato, l’amministrazione comunale di Buonabitacolo, aveva fatto installare, ad agosto dello scorso anno, un monumento in memoria del giovane. Alla base del monumento era stata apposta una targa con incisa la frase «In memoria di Massimo Casalnuovo giovane ventiduenne vittima di un’ingiustizia». La frase non sarebbe piaciuta all’avvocato Lagreca, difensore legale del maresciallo ritenuto – dagli inquirenti – il responsabile della morte del ragazzo, assolto in primo grado perché il fatto non sussiste, condannato in appello ed ora in attesa di presentare ricorso in Cassazione. In una delibera di giunta del 9 settembre 2015 veniva invece scritto che con una ordinanza «il responsabile dell’area tecnica, rilevando l’assenza di provvedimenti autorizzativi per l’opera, ne disponeva l’immediata rimozione». L’altro pomeriggio l’opera è stata posta sotto sequestro. 

«Ancora una volta mi ritrovo ad esternare una realtà paradossale – scrive Osvaldo Casalnuovo, padre di Massimo -. La ragione di tutto questo è che, a corollario di una giornata lavorativa, sono stato “omaggiato” da un avviso di garanzia relativo all’apposizione di una scultura il cui solo scopo è quello di mantenere vivo il ricordo di mio figlio. Che dire davanti a così tanta sollecitudine nell’esecuzione di un provvedimento! (ai posteri l’ardua sentenza!) Da parte mia non posso far altro che ringraziare, con la signorilità che mi contraddistingue, per questo ennesimo “omaggio”. In tutto questo quello che mi rattrista – conclude – è che oltre me sono stati raggiunti dallo stesso provvedimento altri miei concittadini che mi sono stati e continuano a starmi vicino per una giusta causa. Di questo loro coinvolgimento ne sono addolorato ma con la serenità di sapere di essere dalla parte del giusto ne usciremo fuori con la faccia pulita».

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