Pisciotta, Anac boccia la ditta: la revoca dell’appalto è legittima

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Pisciotta, Anac boccia la ditta: la revoca dell’appalto è legittima

La revoca dell’appalto è legittima. L’Anac boccia la ditta esclusa perché colpita da interdittiva antimafia per un breve periodo. Nulla di fatto, dunque, per l’impresa lucana, che si era aggiudicata dalla Provincia di Salerno i lavori di messa in sicurezza e consolidamento a seguito di dissesti franosi lungo la strada provinciale 257 tra Pisciotta, Rodio e Ceraso. Nonostante il parere del Tar Calabria e il dettaglio che l’impresa era stata ammessa al controllo giudiziario. L’appalto al centro della discussione giuridica-amministrativa è quello degli interventi urgenti di protezione civile, per 300mila euro, sulla strada provinciale 257: lavori assegnati all’impresa seconda classificata alla procedura di gara espletata dagli uffici di Palazzo Sant’Agostino.

La revoca contestata dall’appalto alla ditta ricorrente è dello scorso mese di novembre, provvedimento scaturito dalle informazioni acquisite dall’Autorità nazionale antimafia dopo il provvedimento emesso dalla Procura di Matera. Una revoca che – secondo quanto sostenuto dalla ditta – giunge nonostante il deposito l’11 settembre 2022, dell’istanza di ammissione dell’impresa al controllo giudiziario. Tenuto conto che l’ammissione di tale misura di prevenzione comporta la sospensione immediata degli effetti dell’interdittiva antimafia e dei consequenziali provvedimenti amministrativi.

Secondo la srl, alla luce della recente pronuncia del Tar Calabria, «la finalità dell’istituto del controllo giudiziario sarebbe infatti quella di consentire all’impresa interdetta e ammessa a controllo giudiziario di conservare i provvedimenti ad evidenziare pubblica e contrattuale a lei favorevoli e di reagire a quelli sfavorevoli». Considerato anche – sostiene la ditta – che secondo la ricostruzione del TAR Calabria, «l’interesse dell’impresa alla conservazione dei rapporti in corso coinciderebbe con quello alla sopravvivenza dell’impresa stessa e con quello pubblico al mantenimento della forza lavoro impegnata».

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