Sette giorni in Vespa per raccontare 7 borghi del Cilento: il progetto del giornalista Luigi Martino

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Sette giorni in Vespa per raccontare 7 borghi del Cilento: il progetto del giornalista Luigi Martino

Sette giorni in Vespa in giro per il Cilento per raccontare le tradizioni, la cucina, la lentezza e i volti di sette borghi diversi dell’entroterra del Parco. E’ l’ultimo progetto del giornalista cilentano Luigi Martino che racconta già il territorio e le sue bellezze attraverso le colonne del giornaledelcilento.it, dove ricopre il ruolo di caporedattore, e sul profilo Instagram personale dove ha superato i 20 mila follower. La partenza è prevista a settembre.

«Essere turisti e divulgatori di bellezze della propria terra è una missione che appartiene un po’ a tutti nel Cilento, dobbiamo solo assumere la consapevolezza di quanto sia importante far conoscere al mondo lo stile di vita dei cilentani, gli usi, il dialetto, le tradizioni, la lentezza, insomma, tutti i pezzi che compongono questo meraviglioso puzzle – afferma Martino -. Ho iniziato qualche anno fa con la rubrica ‘Storie’ dove – attraverso dei video servizi – racconto gli artigiani e i giovani che sono rimasti. Poi ho avvertito la necessità di raccontare i luoghi, soprattutto quelli meno conosciuti, che molto spesso custodiscono le bellezze più inesplorate e incredibili – continua il giornalista -. Adesso voglio mettere insieme tutto e partire per una ‘full immersion’ di una settimana. Raccoglierò materiale video-fotografico e poi darò il via ad una serie di episodi».

Le tappe non sono state ancora rese note, il motivo è chiaro: «Sarà un tour partecipativo – svela Martino – attraverso i social chiederò agli utenti che seguono il giornale del Cilento e il mio profilo Instagram personale, di indicarmi 7 borghi dell’entroterra da raccontare. Terminata questa prima parte, disegnerò il tour sulla mappa e poi avvierò una serie di contatti per individuare chi mi accompagnerà alla scoperta dei paesi. Con me porterò un sacco a pelo ma sono sicuro che l’ospitalità dei miei concittadini non si farà attendere e troverò anche riparo per la notte e qualche tavola imbandita per rifocillarmi e per raccontare anche la tradizione culinaria».

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