Tomba del Tuffattore torna a Paestum e avrà una casa nuova

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Tomba del Tuffattore torna a Paestum e avrà una casa nuova

La Tomba del Tuffatore è tornata nel museo archeologico di Paestum ed è stata allocata nella sala “Mario Napoli” completamente rinnovata. Ma non solo. Da oggi i visitatori dell’importante polo archeologico che si trova alle porte del Cilento potranno anche ammirare anche la “tomba delle palmette”, di venti anni più antica di quella del tuffatore (480 a. C.) e che testimonia, come ha spiegato il direttore Gabriel Zuchtriegel, «un modo di fare legato a credenze, ideologie e ritualità, radicato a Paestum per un certo periodo di tempo». La “tomba delle palmette”, che è ancora oggetto di studio benché sia stata ritrovata qualche anno fa in una necropoli dell’antica Paestum, con molta probabilità ha custodito il cadavere di una giovane donna. E in questa tomba, ha proseguito Zuchtriegel «vediamo lo stesso tipo di decorazione, con quattro palmette sulla lastra di copertura. Sembra come se fosse la tela di quella del tuffatore», realizzata successivamente. E poi ci sono altre venti tombe distribuite in vari necropoli che potrebbero far parte di un nuovo percorso espositivo.

A chi appartenesse la Tomba del Tuffatore è ancora un enigma ma di sicuro, come ha spiegato Zuchtriegel, «la tomba sta in una tradizione locale». Un pestano? Forse. O facoltoso un cittadino etrusco che si era insediato in zona. «Rimane un mistero – ha detto Zuchtriegel, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza tenuta al museo di Paestum alla quale ha preso parte anche l’ex direttrice Marina Cipriani – le ossa non sono state ritrovate e credo che sarà per sempre una questione aperta. Quello che possiamo meglio definire è però tutto il contesto».

Di certo da oggi sarà un motivo di ulteriore attrazione per il polo museale di Paestum che in questi primi dieci mesi del 2016 registra numero significativi. Dall’inizio dell’anno i visitatori, infatti, sono stati 320mila con un incremento del 27 per cento rispetto al 2015. E rispetto sempre al 2015 anche gli incassi sono cresciuti notevolmente, del 50 per cento.

Dall’inizio dell’anno sono stati raccolti circa 80mila euro di donazioni. E grazie alla sponsorizzazione di un privato, Antonio Palmieri, della tenuta Vannulo, che ha donato 25mila euro, è stata restaurata la sala intitolata a Mario Napoli, soprintendente e primo studioso della Tomba del tuffatore. Ma i lavori hanno riguardato anche la fontana di Carlo Alfano (inaugurata nel 1972), all’interno dello stesso museo di Paestum, rendendo sempre più attuale il confronto fra antico e moderno. «Non puntiamo su grandi opere ma su un’attenta riqualificazione ma su una attenta riqualificazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico, storico e paesaggistico che caratterizza Paestum – ha spiegato ancora Gabriel Zuchtriegel- La stessa filosofia guiderà i lavori che faremo nell’ex stabilimento Cirio grazie al finanziamento Cipe».

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