Tragedia Palinuro, verità nei computer sequestrati. Grippo: «Non ci sono indagati»

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Tragedia Palinuro, verità nei computer sequestrati. Grippo: «Non ci sono indagati»

Sono morti tre sub nelle acque di Capo Palinuro, ma ancora non si sa come. Due corpi, quello di Cammardella e di Tancredi, sono stati recuperati domenica. Il terzo sub, Silvio Anzola, è ancora in fondo al mare. La ricostruzione delle ultime ore di vita di questi tre amici, è memorizzata nei computer subacquei utilizzati durante l’immersione. Il procuratore capo Giancarlo Grippo di Vallo della Lucania ha disposto, in accordo con il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo, il sequestro di tutta l’attrezzatura delle vittime. Proprio il numero uno della procura cilentana, è stato raggiunto dai microfoni de La Città di Salerno. Grippo intervistato da Vincenzo Rubano, ha così risposto alle domande del giornalista.

Di che attrezzatura stiamo parlando? 
Computerini, respiratori, bombole, mute. Tutto ciò che avevano al momento della tragedia. Faremo analizzare tutto da personale esperto. 

Cosa si aspetta da questi accertamenti? 
In particolare i computerini, che i sub portavano al polso, potranno aiutarci a capire il tragitto effettuato all’interno della grotta, tenendo conto della profondità massima raggiunta e della durata dell’immersione. L’intera attrezzatura sarà visionata con la massima attenzione per escludere l’ipotesi di un guasto. 

Al momento ci sono persone indagate? 
Assolutamente no. In questi giorni la priorità era ricercare le persone disperse. Abbiamo sperato fino alla fine di poterle ritrovare ancora in vita. Adesso inizia la fase delle indagini. Ho incaricato il sostituto Palumbo, che ha seguito personalmente tutte le fasi dell’operazione. Sono stati raccolti già molti elementi utili, prima e dopo il recupero delle salme. Adesso stiamo lavorando sulla dinamica della tragedia per capire se ci sono delle responsabilità. Responsabilità che potrebbero essere anche di una persona che non c’è più. 

Di uno dei subacquei… 
Il gruppo era autonomo. Formato da tre sub e, purtroppo, sono morti tutti. Potrebbe essersi trattato di un imprevisto, di un malore, ma anche di una leggerezza o di una a tragica disattenzione. È tutto da verificare. Abbiamo il dovere di verificare ogni ipotesi. 

Verranno effettuati gli esami autoptici? 
Solo se necessario. Il medico legale Adamo Maiese, che ha già effettuato gli esami esterni, relazionerà sull’accaduto. Poi decideremo. 

Già nel 2012 si è trovato a dover guidare un’indagine di questo tipo… 
Si tratta di due casi molto simili. Non a caso stiamo attuando il protocollo dell’altra volta. Gli accertamenti che saranno effettuati sono quasi gli stessi. 

Ci vorranno mesi per capire la dinamica esatta?
Ci prenderemo tutto il tempo necessario per fare un ottimo lavoro, senza ombre. Le indagini saranno seguite dagli uomini della Guardia Costiera e dai carabinieri. Tutti ottimi investigatori. 

Che idea si è fatto delle immersioni in Italia?
Si tratta di una materia poco disciplinata. La stessa cosa vale per il rilascio dei brevetti. Bisognerebbe intervenire a livello legislativo. Al momento esistono solo regole di prudenza e di buon senso. 

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