Vallo della Lucania, doppio presunto stupro. Vescovo: «Fatto atroce che deve essere condannato»

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Vallo della Lucania, doppio presunto stupro. Vescovo: «Fatto atroce che deve essere condannato»

«Quello avvenuto a Vallo della Lucania è un fatto atroce, di una violenza inaudita, che deve essere condannato. Ci siamo abituati a episodi di questo genere e ciò è assolutamente negativo, perché non ci si può abituare al male di una persona, a ciò che assoggetta l’altro essere umano a una logica di piacere tesa al raggiungimento di un obiettivo personale. Non ci si può abituare: bisogna lottare e, nello stesso tempo, smascherare ogni logica del genere che mira ad asservire l’uomo all’uomo». Rilascia queste dichiarazioni al quotidiano La Città di Salerno il vescovo di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, sui presunti fatti denunciati dalla famiglia di una 16enne e da una 46enne del posto. Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri della locale compagnia, agli ordini del capitano Mennato Malgieri, e la procura della Repubblica. 

Qualche sera fa, al margine di una festa di compleanno a Pattano, la ragazzina di 16 anni sarebbe stata stuprata da un 19enne tra i cespugli all’esterno della villetta. Sul posto arrivano subito i familiari e i carabinieri. Il 19enne è stato denunciato, ma i fatti sono ancora tutti da accertare. L’altra mattina, invece, una 46enne si fa accompagnare in caserma da un’amica per raccontare del presunto stupro subito da un 49enne del posto all’interno di un’abitazione di Vallo. 

«Oggi i giovani sono l’elemento vulnerabile della nostra società – tuona il vescovo Miniero a La Città –. Noi adulti dobbiamo prestare più attenzione: accoglierli con più affetto e sentirli più vicini. Qui a Vallo viviamo il clima di tutta l’Italia e di tutta l’Europa, un clima di abbassamento dei valori. L’uomo non è più posto al centro dell’universo: non gli si riconoscono più il diritto alla vita, il bene dell’esistenza, anche in quella dolorosa. L’umanità diventa un oggetto e la diretta conseguenza di ciò è la violenza. E ogni gesto di violenza è da condannare, sempre e ovunque».

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