Festa della donna: perché proprio l’8 marzo?

| di
Festa della donna: perché proprio l’8 marzo?

Perché l’8 marzo? Sulla data ci sono state varie ipotesi negli anni, in particolare quella che vedeva la celebrazione legata a un incendio in una fabbrica di New York l’8 marzo 1908. Un evento che non capitò, o meglio successe realmente, ma il 25 marzo 1911, quando morirono tra le fiamme della fabbrica Triangle Waist Company 146 operaie, per la maggior parte giovani donne immigrate italiane.

Allora come nasce la Festa della Donna e perché fu scelto l’8 marzo? Di certo sappiamo che l’anno da cui si iniziò a celebrarlo fu il 1911, come ricorda l’Onu, tanto che nel 2011 si festeggiò il centenario.

Per capire come nacque si deve fare riferimento al significato della celebrazione: un giorno in cui ricordare le lotte per l’emancipazione femminile e le violenze di ogni genere a cui sono sottoposte le donne in tutto il mondo.

La prima volta che si parlò di Festa delle Donne fu il 1907, nel corso della VII Congresso dellaII Internazionale socialista: si parlò di suffragio universale, delle condizioni di vita delle donne e della questione femminile in genere. Da lì il tema venne ripreso negli States, in particolare da Corinne Brown, una socialista che l’anno dopo tenne una conferenza dal titolo “Woman’s Day” per discutere della situazione femminile nelle fabbriche e nella società. Era però il 3 maggio, ma l’idea era partita e così nel 1909 gli Stati Uniti festeggiarono la prima Festa della Donna il 28 febbraio 1909.

Erano anni di scioperi, di lotte per le donne, discriminate, maltrattate, senza diritto di voto in molti paesi e nel 1911 si iniziò a celebrare la giornata delle Donne anche in molti Paesi d’Europa.

Le date però variano a seconda dei paesi, anche perché c’era di mezzo una Guerra Mondiale: in Italia per esempio venne celebrata per la prima volta nel 1922 domenica 13 marzo. A organizzarla fu l’allora Pci che fece sua la decisione presa l’anno prima dalla Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste di fissare all’8 marzo la “Giornata Internazionale dell’operaia”. L’8 marzo 1917 infatti nella Russia che si avviava alla Rivoluzione furono le donne a scendere in piazza per chiedere la fine della guerra: da allora la data è rimasta come simbolo.

Il movimento di emancipazione femminile però si staccò nel tempo dai partiti: le rivendicazioni erano universali, non potevano essere sotto un solo simbolo. Nel corso degli anni, passando attraverso il movimento del femminismo, la data però rimase cambiando la denominazione: l’8 marzo era la festa delle donne, tutte.

Nascevano però leggende metropolitane sull’incendio e le vittime di New York: di sbagliato però c’era solo la data. Nei primi anni del Novecento di incendi non solo nella Grande Mela ce ne furono moltissimi.

Quello a cui si fa riferimento è quello della Triangle avvenuto il 25 marzo del 1911 e raccontato dalla stampa locale. Negli ultimi tre piani del palazzo erano stipate circa 500 donne tra i 15 e i 25 anni, più un centinaio di uomini, alle dipendenze di Isaac Harris e Max Blanck. Le condizioni erano inumane: 60 ore e più alla settimana, straordinari sottopagati, sorveglianza in mano ai caporali, ambienti malsani, paghe da fame.

Quando divampò l’incendio per cause ancora sconosciute, le porte erano sbarrate dall’esterno per non far scappare le operaie: mancavano circa cinque minuti alla fine della giornata lavorativa, ma 146 di esse non tornarono a casa. Le fiamme avvolsero il palazzo rapidamente, intrappolando le operaie (era sabato, gli impiegati erano usciti a mezzogiorno): le scale su cui cercarono di scappare cedettero e molte morirono schiacciate.

New York assistette a uno spettacolo che sarebbe tornato tristemente alla memoria l’11 settembre 2001: donne che si lanciavano nel vuoto per non morire bruciate, corpi accatastati ai piedi dell’edificio che resero impossibile ai soccorsi avvicinarsi. Una tragedia immane, come tante in quegli anni, dove le vittime furono giovani donne, immigrate, molte italiane.

Gli anni hanno cementato la data nell’8 marzo per gli strani scherzi che ogni tanto la Storia fa, ma il suo significato non è cambiato, in barba alle derive consumistiche: la Festa delle Donne è di tutte, per ricordare e ricordarci le lotte e le conquiste fatte nel tempo. Senza mai dimenticare chi morì e chi continua a subire la violenza. Perché non ci siano più donne che saltano nel vuoto. Anche oggi.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata