Torricelle: toponimo, storia, leggenda… (Parte III)

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Torricelle: toponimo, storia, leggenda… (Parte III)

La leggenda di Torricelle: osservazioni. È abbastanza nota nel territorio l’esistenza in passato di questo antico borgo, la cui storia per certi versi non è ancora ben delineata. Più che la storia, nella memoria popolare è impressa una bella leggenda legata all’esistenza e alla scomparsa dell’abitato di Torricelle. La stessa leggenda però sfocia spesso su varianti diverse, alcune delle quali riconducono ad aspetti comuni che calzano le leggende anche di altri posti; per meglio far comprendere, è come la leggenda dei munacieddi che nei vari paesi del circondario a volte assume sfumature diverse altre calca le stesse vicende adattate però al luogo in cui si è sviluppata. È il caso del “suono delle campane” per attirare l’attenzione dei villaggi vicini in seguito all’avvistamento di pericoli. Ciò si traduce immancabilmente in una “burla”, come tipico delle leggende di questo genere e nel reale momento di bisogno nessuno accorre. È un po come la storiella che ci raccontavano da bambini a proposito del “lupo e dell’agnello”: si gridava “al lupo” senza necessità, e da questo ne è scaturito anche un bel modo di dire, facendo riferimento al non trarre mai in inganno per evitare future difficoltà.

I tesori di Torricelle. Il campanile della chiesa del villaggio, era dotata di campana che, in passato, oltre a richiamare i fedeli aveva il duplice compito di essere da allarme in caso di necessità, generalmente veniva suonata se si avvertivano pericoli e in particolare per scampare all’attacco di incursioni barbare che spesso portavano al saccheggio dei villaggi. Un giorno, un burlone suonò le campane e presto accorsero le genti dei paesi vicini per portare soccorso. Giunti sul posto però si accorsero che si trattava di uno scherzo e furono derisi.
Di li a poco, quando i saccheggiatori non avendo che depredare sulla costa, iniziarono a solcare l’Alento, presero di mira i villaggi più prossimi al primo entroterra e tra questi Torricelle. Inutile dire che l’avvistamento fu immediatamente tradotto nel suono delle campane ma questa volta, credendolo nuovamente uno scherzo, non accorsero in aiuto dei torricellesi e il borgo venne saccheggiato. Preso di mira fu anche il castello con i suoi possessori. Il paese fu dato alle fiamme e i potenti del posto si diedero alla fuga per mettersi in salvo. La leggenda narra di un tunnel di collegamento tra la fortezza di Castelnuovo e il presidio di Torricelle.
Fu sfruttando questa via che il Duca e la sua famiglia tentarono di sfuggire alla loro sorte portando con se “i tesori” di famiglia. All’improvviso il passaggio crollò e la famiglia del Duca insieme al suo tesoro rimasero imprigionati in qualche posto tra Torricelle e Castelnuovo. La leggenda si conclude dicendo che questo ricco tesoro sia giacente ancora lì, in un punto non identificato fra le due antiche fortezze.
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