VI giornata nazionale delle ferrovie dimenticate (fotoreport)

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VI giornata nazionale delle ferrovie dimenticate (fotoreport)

La “Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate”, che quest’anno giunge alla sesta edizione, è organizzata dall’associazione “Posidonia” di Camerota e dall’associazione “Mingardo e Miti” di San Severino di Centola. L’evento consiste in un’escursione che si sviluppa su un percorso ad anello che parte dalle pendici del Monte Bulgheria e tocca diversi luoghi di interesse storico che trasportano il viaggiatore a ritroso nel tempo, dalla vecchia ferrovia dismessa ai borghi sui sentieri medievali.

Come di consueto, dunque, gli escursionisti si incontrano alla stazione di Centola (sita nella frazione San Severino). Dopo le nozioni storiche degli organizzatori e il commiato delle istituzioni di Centola e Camerota si inizia il cammino. Partendo dal piazzale della stazione dopo un centinaio di metri ci si trova subito a calpestare la vecchia linea ferroviaria che fiancheggia il borgo medievale, arroccato su uno spuntone di roccia di ristrette dimensioni. È possibile ammirare il fascino del luogo, sospesi sul ponte di mattoni rossi sul fiume Mingardo, prima tappa della camminata.

Scattate le prime foto si prosegue attraversando la piccola galleria che conduce alla base del sentiero. Salendo all’ombra dei lecci che ricoprono il fianco del Bulgheria fino in cima si inizia a respirare l’aria della montagna e a pregustare le vedute sulla valle.

La prima parte della salita impegna un po’ l’escursionista, visto il tracciato sassoso, che attraversa in qualche punto delle slavine di ghiaia, ovviamente messe in sicurezza per i passanti.

La seconda tappa è il “balcone della sentinella” che si affaccia sulla Tragara: la forra scavata nei secoli dal Mingardo. Da questo punto si inizia a comprendere la bellezza del luogo incontaminato, popolato solo da capre e mucche che ogni tanto si scorgono tra la vegetazione.

Proseguendo, a metà strada dalla cima, la pendenza del percorso diminuisce, si arriva rapidamente ai 400 metri dove è situato un grande muro che serviva da bussola ai passanti di un tempo che attraversavano la valle, detto Epitaffio. Quest’ultimo (posizionato esattamente dove il sentiero scavalca il costone roccioso che, come una grande pinna, arriva fin giù al fiume) domina su una vista mozzafiato a picco tra la Gola del Diavolo a sud e la Tragara a nord. Da lassù è possibile ammirare la Molpa sulla costa di Palinuro e tutto l’entroterra. A questo punto ci si sente davvero piccoli sul Bulgheria, fulcro degli insediamenti basiliani d’un tempo. Un posto strategico che si abbandona mal volentieri.

L’ultimo tratto della passeggiata porta verso il Castello di Montelmo, un borgo che doveva essere quasi inespugnabile. Distrutto nel 1540, sorge su una rocca che sembra essere uscita dal terreno magicamente, apposta per potercisi rifugiare.

Continuando in discesa, con qualche tratto su strada asfaltata, ogni tanto si intravedono i profili del castello, ed è bello notare, una volta arrivati, che cambiando le prospettive sulle gole più in basso non si rimane meno colpiti dalla visuale.

La passeggiata si conclude andando verso la Tragara, osservando il borgo di San Severino dalla riva del fiume, nella forra quasi sempre in ombra e ammirando il ponte in mattoni rossi, questa volta dal basso.

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