Pazienti morti dimessi per vivi: 7 indagati

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Pazienti morti dimessi per vivi: 7 indagati

I pazienti erano defunti, ma stando a quanto loro sostenevano erano vivi e vegeti. E’ quanto scoperto dai carabinieri di Eboli dopo un’inchiesta della procura di Salerno, con sette indagati tra medici e volontari  della Croce Rossa. L’operazione ha avuto inizio quattro anni fa ed in seguito alla conclusione indagini recapitata ieri mattina agli indagati sembra sia finalmente arrivata all’epilogo, con gli operatori accusati di falsi in atto pubblico, illecita concorrenza, minacce e violenza. Essi sostenevano con documenti contraffatti di aver dimesso diversi pazienti ancora in vita, anche se in condizioni precarie, quando in seguito ad una verifica eseguita dagli inquirenti è stato appurato che almeno quattro delle persone “dimesse” erano decedute da tempo.

La ricostruzione
Schiaffi e spintoni in un reparto. Volontari in divisa colorata si contesero il possesso di una salma. In gioco, c’era un funerale. Poche migliaia di euro da guadagnare. Pressioni indebite e rivalità accentuate. In gioco c’era anche l’orgoglio aziendale. Due volontari di croci private diedero spettacolo in ospedale. Scena incivile, più che violenta. Urla cafone, più che minacciose. L’episodio non sfuggì agli investigatori, stimolò la loro curiosità. Era il 2012, quando iniziò l’indagine dei carabinieri su quattro decessi. I militari approfondirono gli indizi, cercarono riscontri. E le prove arrivarono. Avevano già degli esposti in caserma, li esaminarono con attenzione. Denunce anonime ma con descrizioni dettagliate. A queste, si aggiunsero le proteste di alcune famiglie, parenti dei pazienti morti. Il capitano Cisternino allertò i suoi uomini. Scelse gli investigatori più esperti, quelli del nucleo operativo, per chiudere il cerchio.

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