Matteo Renzi a Salerno: il Cilento dei rottamatori (FOTO)

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Matteo Renzi a Salerno: il Cilento dei rottamatori (FOTO)

Renzi a Salerno. Quella di ieri al Grand Hotel di Salerno è stata una giornata positiva per Matteo Renzi. Una sala gremita dove giovani e meno giovani, rappresentanti delle istituzioni salernitane e della provincia hanno ascoltato il candidato alle primarie del Partito democratico, il quale affronterà Pierluigi Bersani e Nichi Vendola. Nel pubblico una vasta partecipazione cilentana, giovani studenti ma anche sindaci e amministratori, tra i quali Italo Voza, sindaco di Capaccio, Toni Viterale, sindaco di Rofrano e Stefano Pisani, il sindaco di Pollica. A quest’ultimo un pensiero particolare quando i maxischermi mostrano Angelo Vassallo, il sindaco pescatore.

Poi c’è il Cilento dei rottamatori, quelli che sposano la politica e la lotta di Renzi. Tra questi Cilento Democratico che ha organizzato un Renzi-bus per andare ad ascoltare l’aspirante candidato premier.

I motivi che spingono Cilento democratico a sostenere Renzi. “Quando la fiducia nei confronti dei partiti si riduce ai minimi termini – dichiara Antonio Bruno rappresentante di Cilento democratico -, i dirigenti dovrebbero riflettere e cambiare rotta. Il gruppo dirigente del Pd nazionale invece si è arroccato su posizioni antistoriche. Bersani e i suoi ragionano ancora all’interno del paradigma politico del compromesso storico, sono completamente avulsi dalla realtà”.

Ma chi è Renzi per Cd. “Renzi è una grande occasione per rinnovare il partito e per cambiare l’Italia. Cilento democratico pratica il rinnovamento delle idee e da molto tempo si batte per “rottamare” l’abito mentale del fare politico che per troppi anni ha caratterizzato la politica cilentana”.

Cosa ha sbagliato e cosa deve fare la politica cilentana. “Costruire un gruppo dirigente fondato esclusivamente sulla fedeltà e non sulle competenze: questo è stato uno dei più grandi limiti della politica cilentana ( e in generale italiana). E’ tempo di liberare il Cilento da quella politica fondata esclusivamente sulla conservazione dello status quo e sul carrierismo familiare. Serve una svolta radicale nei metodi e nella rappresentanza politica”.

“Per queste ragioni- conclude Bruno- non abbiamo avuto tentennamenti nel sostenere Renzi. Non abbiamo aspettato i posizionamenti dei “big” del partito. Abbiamo fatto una scelta coerente con il nostro modo di fare politica”.

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