Derby infuocato, arrestato capo ultras cilentano

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Derby infuocato, arrestato capo ultras cilentano

Agropoli-Battipagliese non sarà mai una partita come le altre e non lo è stata nemmeno domenica. Sia per il match giocato sul rettangolo verde del Guariglia, sia per cosa è avvenuto all’esterno dell’impianto. Vittoria all’ultimo respiro per i delfini e una scossa al cuore per gli spettatori più sensibili alle forti emozioni. Al termine dell’incontro del campionato di serie D, il capo ultras dei padroni di casa è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Agropoli diretti dal capitano Giulio Presutti. G. T., 42enne di Agropoli, ha atteso i tifosi della Battipagliese alla fine del viale di accesso allo stadio. Al passaggio dei tifosi, l’uomo ha divelto un palo di legno da una recinzione vicina, colpendo una delle autovetture delle zebrette che stavano tornando a casa. Si è scatenata la reazione dei tifosi rivali che sono scesi dalle auto con l’intento di aggredire l’uomo, mentre dall’altro lato gli agropolesi, ancora all’interno dello stadio, cercavano di forzare le uscite per dare manforte al proprio compagno. Sono intervenuti in tempo i militari che hanno fermato tutto ammanettando G.T. non solo per l’aggressione con il palo di legno, ma anche perchè il capo della tifoseria dell’Agropoli era sottoposto a Daspo e nonostante il divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive, era allo stadio. Il Daspo di 18 mesi era stato emesso dal questore di Salerno ad ottobre del 2013, quando il 42enne, durante la partita Agropoli-Akragas, aveva invaso il campo da gioco, danneggiando le recinzioni e, al termine della partita, aveva imposto ai giocatori di togliersi la maglietta della società per uscire dallo stadio.

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