A pochi mesi dalle elezioni regionali della Campania, il tema del diritto allo studio torna al centro del dibattito politico. Durante un incontro organizzato con i giovani dei movimenti napoletani, il candidato del centrosinistra Roberto Fico è stato contestato da alcuni ragazzi di Campania Popolare, che hanno puntato il dito contro il problema degli studentati e dei costi degli affitti.
«Lei viene a parlare qui dove ci sono posti per studenti che costano 850 euro al mese: questo dimostra che è scollegato dalla realtà», hanno contestato i giovani, denunciando un sistema che — a loro dire — non tutela chi studia fuori sede e chi deve conciliare studio e lavoro. «Non sa quali sono i problemi reali degli studenti», hanno aggiunto.
Fico ha risposto rivendicando l’impegno personale su un tema che — ha detto — deve diventare centrale nella prossima legislatura: «Sono pronto a lavorare sul diritto allo studio, sulla questione degli studentati e sugli affitti che devono essere incentivati per i ragazzi che devono lavorare e devono studiare». Il candidato ha poi ribadito: «Capisco perfettamente ciò che dite, anche se non mi credete. Penso che quello che affermate sul diritto allo studio sia un diritto fondamentale che dobbiamo difendere».
L’episodio testimonia quanto il tema del caro-vita studentesco sia diventato uno snodo cruciale della campagna elettorale: dagli alloggi universitari agli incentivi per gli affitti, fino ai servizi e alle borse di studio. Nei prossimi giorni, i candidati alla presidenza regionale saranno chiamati a presentare proposte concrete per affrontare un’emergenza che riguarda migliaia di giovani campani, soprattutto nelle grandi città come Napoli, Salerno e Caserta.
Con l’avvicinarsi della data delle elezioni, il confronto tra politica e mondo giovanile si fa sempre più serrato, e il diritto allo studio si conferma uno dei temi cardine su cui si gioca buona parte della sfida elettorale.
