Campania, Legambiente: «Regione distrutta da fiamme e da cementificazione»

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Campania, Legambiente: «Regione distrutta da fiamme e da cementificazione»

I dati raccolti da Legambiente in un dossier sulla Campania fotografano una regione che da punto di vista delle politiche ambientali è al bivio. Dal cemento all’inquinamento marino la situazione non cambia: secondo il dossier Mare Monstrum di Legambiente, la regione Campania è prima assoluta in Italia per i reati a danno del mare con 2594 illeciti, il 16,5% del totale, ben 5,5 infrazioni per chilometro di costa. Solo nello scorso anno sono state 2912 le persone denunciate e arrestate e 839 i sequestri effettuati. Come ogni estate anche la Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a tutela del mare e delle coste, ha scattato una fotografia a tinte fosche per la Campania che continua a subire la minaccia della mancata depurazione: su trenta punti monitorati sedici presentavano cariche batteriche elevate. Nel mirino sono finiti sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Una situazione che in alcuni casi raggiunge record assoluti: da otto anni consecutivi, infatti, Legambiente assegna il giudizio di fortemente inquinato alla foce del fiume Irno a Salerno, del Torrente Savone a Mondragone, del fiume Sarno e dello sbocco del canale di Licola a Pozzuoli. Criticità sul fronte della depurazione confermati anche dai dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione: su base regionale il 38% dei controlli è risultato «non conforme», con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno, 52% per la provincia di Benevento, 27% per la provincia di Caserta e 22% per la provincia di Napoli.

«Un’estate critica quella che ha colpito la nostra regione – ha commentato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. Dalla siccità agli incendi, dal cemento selvaggio alla scarsa depurazione. A due anni dall’insediamento della giunta regionale, se non e’ tempo di bilanci e’ almeno il momento delle verifiche. Mettere in sicurezza il territorio di fronte al rischio sismico, vulcanico, idrogeologico, intervenire sul fronte della depurazione e della lotta al consumo di suolo, passare dalle parole ai fatti sul fronte delle bonifiche sono gli ingredienti per la “grande opera pubblica” più urgente di tutte. Un’opera che ha bisogno di una manutenzione ordinaria quotidiana, ma che sistematicamente viene dimenticata da quasi tutti i governi regionali e dalla maggioranza degli amministratori locali. Siamo convinti che la Campania con le sue buone pratiche in campo imprenditoriale, civile e sociale è in grado assumere un ruolo da protagonista per il rilancio della nostra economia sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità. La nostra regione – conclude Buonomo – ha tutte le carte in regola per fare da capofila nell’economia circolare nel nostro Paese, grazie alle tante esperienze virtuose in atto in tante amministrazioni, in tante aziende capofila della green-economy. Esperienze virtuose che abbiamo promosso con le nostre campagne che ci hanno visto impegnate quest’estate e che continueremo a promuovere a partire da settembre con l’appuntamento storico di Puliamo il Mondo, la più grande campagna di volontariato ambientale per riscoprire e valorizzare la bellezza dei nostri territori. Alle polemiche e alle critiche di sciacallaggio rispondiamo nell’unico modo che conosciamo: quello di promuovere le buone pratiche che contribuiscono alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro ecosistema marino, attraverso il turismo responsabile, tutela biodiversità, la promozione dei parchi e delle riserve marine. Un viaggio ed un impegno che Legambiente intraprende con i tanti volontari, turisti e cittadini che hanno a cuore la bellezza e il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione».

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