Castellabate, Iaquinto: «Basta col turismo mordi e fuggi, serve programmazione»

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Castellabate, Iaquinto: «Basta col turismo mordi e fuggi, serve programmazione»

di Antonio Vuolo

«Basta con il turismo alla garibaldina: ovvero alla giornata, senza alcuna organizzazione e concertazione, che si traduce in mancati servizi. E, oggi, ancora di più, in un settore già duramente provato dalla pandemia, se non riparte con una visione unica, tra classe politica e imprenditoria, si rischia di fallir definitivamente». A parlare così è GiovanBattista Iaquinto, imprenditore turistico di lungo corso di Castellabate, titolare di Palazzo Iaquinto, a Santa Maria di Castellabate.

L’estate è alle porte, ma complice anche la pandemia, gli umori non sono entusiasmanti nemmeno nel paese di Benvenuti al Sud, una delle mete turistiche preferite a sud della provincia. «C’è già qualche prenotazione, per l’estate, ma ovviamente è ancora tutto incerto. L’augurio è che si possa ripartire definitivamente e non come un anno fa», dice Iaquinto. Che, poi, guarda anche oltre, offrendo diversi spunti di riflessioni: ospitalità, trasporti, parcheggi, servizi legati al turismo. «Siamo un paese a vocazione turistica, eppure non si vede programmazione – aggiunge – Dietro un paese turistico ci sono ospitalità, servizi, collegamenti, attività commerciali, etc. Prima che scoppiasse la pandemia avevamo intrapreso un percorso con l’associazione albergatori di Castellabate, che poi però si è perso per strada».

Nel mirino finisce anche la tassa di soggiorno. «E’ uno strumento importante sicuramente – sottolinea l’imprenditore cilentano – anche se non mi è chiaro come e se sono stati investiti quei proventi. Nessuno ha mai fatto una programmazione seria a scopo turistico e questo è ovviamente un problema non solo della classe politica. Mi spiego meglio: è colpa anche di noi imprenditori che evidentemente non riusciamo a stimolare a dovere chi amministra. C’è troppa individualità tra gli operatori turistici e non cooperazione. Questa mancanza provoca disordine nel dialogo con chi amministra. Il risultato? Un turismo di qualità inferiore rispetto alle potenzialità che il territorio offre».

Eppure i numeri parlano di Castellabate come una delle mete più gettonate dai turisti, italiani e stranieri. «Spesso è un turismo mordi e fuggi, che crea confusione e non benefici – conclude Iaquinto – Bisogna invertire la rotta anche perché tanti giovani, risorse per la nostra terra, stanno invece facendo le valigie per andare fuori. Abbiamo davvero tutte le carte in regola per fare, ma è necessario darsi una mossa. Non si può sempre e solo fare affidamento sulla forza e sulla creatività del privato che crea un servizio e occupazione, occorre un lavoro di sinergia».

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