Cilento, banda Audi grigia: due ladri in carcere, è caccia ai complici

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Cilento, banda Audi grigia: due ladri in carcere, è caccia ai complici

I carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, nell’ambito dei servizi coordinati per contrastare il fenomeno predatorio dei furti in abitazione, hanno tratto in arresto in flagranza due giovani provenienti da un campo nomadi del napoletano, ritenuti responsabili nel tardo pomeriggio di domenica di aver perpetrato un furto all’interno di un’abitazione di Angellara, frazione di Vallo della Lucania.

I soggetti, in concorso con altri due rimasti sconosciuti, segnalati aggirarsi sul posto con un’auto di colore grigio, approfittando dell’assenza del proprietario dell’abitazione, scardinando la porta d’ingresso, si erano impossessati di denaro contante, monili in oro, orologi ed alcune monete da collezione.

Le indagini

La Centrale Operativa della Compagnia ricevuta la segnalazione del furto e del veicolo sospetto, al fine di rintracciare i soggetti, ha fatto convergere le pattuglie sulle strade e sulle località che avrebbero potuto essere raggiunte dai malfattori. La procedura operativa attuata consentiva all’equipaggio della Sezione Radiomobile di intercettare e raggiungere a Gioi Cilento il veicolo segnalato, permettendo alle forze dell’ordine di fermare e trarre in arresto due dei quattro occupanti il veicolo, che per sottrarsi alla cattura hanno anche opposto resistenza.

Due ricercati

La battuta di ricerche organizzata per i restanti due, che si dileguavano, non dava esito positivo. Sul veicolo, oltre alla refurtiva, restituita alla vittima, venivano rinvenute attrezzi per lo scasso (un flessibile, un martinetto idraulico, una mazza a cuneo, vari cacciaviti), una mazza da baseball, dei cappellini e delle mascherine chirurgiche utilizzate per il travisamento.

I sequestri

Il veicolo ed il materiale sono stati sequestrati, per i rilievi del caso. I soggetti fermati sono stati associati alla casa circondariale di Vallo della Lucania. La loro posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria e non possono essere considerati colpevoli sino ad eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.

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