Coronavirus, l’appello del direttore sanitario dell’ospedale di Vallo della Lucania

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Coronavirus, l’appello del direttore sanitario dell’ospedale di Vallo della Lucania

«I pazienti che lamentano sintomi riconducibili al coronavirus seguono un percorso dedicato che esclude qualsiasi contatto con l’ospedale. E’ quanto successo anche con la donna che si è recata da noi due giorni fa. Siamo pronti e attrezzati a ricevere nuovi pazienti che lamentano gli stessi sintomi, ma invito tutti a rivolgersi sempre prima al medico curante e al 118. Recarsi direttamente in ospedale è inutile e controproducente». A renderlo noto è il direttore sanitario dell’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania, Adriano De Vita, che nella serata di ieri, ha disposto l’isolamento per 14 giorni di tutti gli operatori sanitari venuti a contatto con la giovane biologa, nonostante fossero muniti dei sistemi di sicurezza previsti per evitare di infettarsi.

Resta la preoccupazione a Montano Antilia, piccolo comune del Cilento, per il caso della ragazza di 26 anni risultata positiva al Coronavirus. Il sindaco, Luciano Trivelli, dopo il video postato ieri sui social, lancia un appello a mantenere la calma: «Posso garantire che non abbasseremo la guardia». Già nella giornata di ieri, subito dopo aver ricevuto la notizia della positività al coronavirus, il primo cittadino ha disposto la quarantena per la famiglia della donna e per gli amici e i conoscenti entrati in contatti con lei. «Invito la cittadinanza a mantenere la calma – aggiunge Trivelli, che ha anche disposto la chiusura di tutte le attività commerciali -. E’ necessario mantenere un profilo adeguato alla situazione. E’ normale che qui in paese, e nelle comunità limitrofe, vi sia preoccupazione e un po’ di ansia, ma posso garantire che non abbasseremo la guardia. Sono tranquillo e invito la cittadinanza a fare lo stesso».

Intanto scende in campo anche la diocesi di Vallo della Lucania. Il vescovo Ciro Miniero, in una lettera inviata alle chiese della diocesi, ha infatti diffuso una serie di misure preventive per evitare la diffusione del virus in occasione della messa. Tra queste, lo svuotamento delle acquasantiere, l’esclusione del segno della pace e precauzioni durante le “confessioni auricolari” e in contesti di contatti personali. 

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