Da Brunori e Bormolini, a Morigerati l’esperimento culturale di Franco Arminio

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Da Brunori e Bormolini, a Morigerati l’esperimento culturale di Franco Arminio

Un esperimento, tra i silenzi e i vicoli di un paese, Morigerati, tra i più belli del Cilento. A dare vita a un simposio, una comunità provvisoria, come lui stesso l’ha definita, è Franco Arminio, poeta e paesologo che lo scorso anno era stato ospitato per una serata in piazza, all’inaugurazione della associazione dedicata alle fondatrici del Museo etnografico Clorinda e Modestina Florenzano. In una piazza Chiesa gremita Arminio aveva espresso il desiderio di fare un festival del silenzio. La proposta all’amministrazione comunale è piaciuta subito. «E così ho cominciato a pensare a cosa effettivamente si poteva fare. Alla fine, ho lasciato per strada l’idea del festival del silenzio, ma mi è rimasta la suggestione di fare un evento senza programma, senza service, senza palco», racconta.

Quello che accadrà a Morigerati, nel centro storico e all’Oasi Wwf, da oggi a domenica sarà tutto in divenire. Con Franco Arminio c’è il cantante Dario Brunori, il monaco Guidalberto Bormolini, la studiosa Serenella Iovino, e poi Dario Della Rossa, Claudia Fabris, Giuseppe Formiglio, Serena Gatti, Edoarda Iscaro, Friestk, Franco Lancio, Livio e Manfredi, Roberto Mancini, Paolo Muran, Raffaele Natale, Caterina Pontrandolfo, insomma musicisti, poeti, artisti che «non sono stati invitati a esibirsi», chiarisce Arminio.

Non ci saranno microfoni e palcoscenici, non un programma preciso. Dal primo pomeriggio il simposio avrà inizio e potrà prendere vita tra i vicoli, nelle piazze, negli angoli silenziosi e poetici di Morigerati, alle prime luci del tramondo o al chiaro di luna, tra abitanti curiosi e fiduciosi. «Non potevo a Morigerati immaginare una clonazione del festival di Aliano. Nel piccolo paese cilentano andrà in scena un vero e proprio esperimento culturale».

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